Home Editoriale(Old) Congresso Pd. Analisi sui candidati.

Congresso Pd. Analisi sui candidati.

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di Gianluca Colasanti

IQ. 18/11/2013 – Nel caotico panorama politico presente in questo momento in Italia, il Congresso del Partito Democratico si trasformerà in una svolta positiva per la nostra classe dirigente oppure nell’ennesimo esperimento fallimentare mascherato da trionfo della democrazia?

Questo uno dei principali interrogativi al centro del dibattito politico istituzionale degli ultimi giorni. Di certo questo grande partito non viene da periodi particolarmente esaltanti ed è in cerca della migliore soluzione per dimenticare la sconfitta dell’era Bersaniana e pensare al PD che verrà.

In lizza per giocarsi la cosiddetta leadership saranno in quattro, quattro personaggi provenienti da mondi apparentemente molto diversi tra loro ma comunque legati da piu’ di qualche similitudine.

A detta dei dati emersi dai principali sondaggi saranno Matteo Renzi, ex rottamatore e sindaco di Firenze, e Gianni Cuperlo, deputato “d alemiano” fin dalla prima ora, ad avere le maggiori possibilità di succedere ad Epifani, rispetto al ribelle Civati e al meno quotato europarlamentare Pittella.

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Partendo proprio dai due principali contendenti andremo ora ad osservare più da vicino i quattro aspiranti segretari, cercando di evidenziarne caratteristiche e criticità. Matteo Renzi ad esempio, a dispetto della giovane età(38 anni), ha una carriera politica già molto intensa, è infatti considerato un abile comunicatore ed autorevole rappresentante del “nuovo che avanza”. Esplicativa in questo senso è la coalizione interna al PD che appoggia la candidatura del trentottenne fiorentino, coalizione per gran parte proveniente da quella parte di partito che Renzi aveva promesso di estromettere dalle liste elettorali dello stesso, in caso di sua vittoria alle scorse primarie.

Quasi totalmente legata all’ambito politico-ideologico la differenza tra il sindaco fiorentino, proveniente dall’ala centrista del PD, ed il deputato democratico Gianni Cuperlo, conosciuto dai più per aver ricoperto per ultimo la carica di segretario della F.G.C.I. , organo giovanile dell’ormai scomparso Partito Comunista Italiano. In questo caso, come praticamente in tutta la sua carriera, Cuperlo rappresenterà quella corrente di partito legata a Massimo D’Alema, raccogliendo consensi in tutta l’area sinistra del PD, compatta contro l’ex Popolare Renzi.

Piu’ indietro nei sondaggi invece Pippo Civati, coetaneo di Renzi e protagonista di parecchi contrasti con l’attuale direzione del partito soprattutto riguardo la discussa alleanza col Pdl e a proposito dell’ormai famosissima “questione Cancellieri”.

Non va poi dimenticato che è stato proprio Civati il contestatore, uno dei primi a condannare il proseguimento dei tesseramenti al PD in vista del congresso, salvo poi votare contro questa eventualità nelle sedi adibite.

A chiudere il panorama degli sfidanti c’è forse il piu’ lontano dal raggiungere la segreteria democratica, Gianni Pittella, che di mestiere fa il vice presidente del Parlamento Europeo. Proprio da questo incarico proviene l’idea Pittelliana che prevede un’Italia meglio inserita nelle tavole rotonde europee ed internazionali.

Tuttavia le lodevoli aspirazioni del medico lucano difficilmente potranno battere l’entusiasmo Renziano, l’apparente calma e sicurezza di Cuperlo e dei suoi fedelissimi o la freschezza del ribelle a tratti Civati.

Certo è che, a prescindere dal risultato finale, la speranza piu’ grande è quella di uscire da questo congresso con nuovi stimoli per ritrovare la Politica, quella con la p maiuscola, la grande assente in questi ultimi decenni.

 

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