Le ultime ore hanno consegnato l’immagine di un presidente del Consiglio contestato dalla propria maggioranza, quasi alle corde. Criticato soprattutto per il modo estemporaneo col quale avrebbe impostato e imposto l’idea degli Stati generali dell’economia: un titolo pomposo per dare corpo alla fase due o tre, circondato da una coltre di scetticismo e di malcelata irritazione per il protagonismo attribuito al premier. Ma la fase che dovrà definire le capacità del governo e della sua maggioranza di far ripartire l’Italia dopo l’emergenza da Coronavirus è comunque iniziata. E Conte sostiene di lavorarci da tempo.