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Conte: “Comprendo l’angoscia di Beppe, ma non si può trascurare il dolore della ragazza”.

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“Comprendo l’angoscia di Beppe, ma non si può trascurare il dolore della ragazza e dei familiari”. Dopo ore di silenzio, l’ex premier Giuseppe Conte commenta il video pubblicato ieri da Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro accusarto di stupro assieme a tre amici. Un video duramente criticato anche all’interno del Movimento e che oggi è stato anche al centro della discussione nell’Aula della Camera. In molti, infatti, hanno criticato non solo le parole di Grillo, ma anche il silenzio del futuro leader del Movimento, Giuseppe Conte, che ha atteso molte ore prima di prendere posizione.

“Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati”, sottolinea Conte. L’ex premier si riferisce “alla presunta vittima, la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che stanno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza”. Conte ha poi spiegato di aver avuto modo “di parlare con Beppe Grillo in più occasioni e conosco bene la sua sensibilità su temi particolarmente delicati. Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato e sconvolto. E’ una vicenda – ha aggiunto il  futuro leader del Movimento 5 Stelle – che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l’intera famiglia”.

Conte ha quindi ribadito che “in questa vicenda vi è un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista: l’autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche”. Del resto, spiega l’ex presidente del Consiglio, “con il Movimento 5 Stelle mi accomunano da sempre queste due convinzioni: di ritenere indiscutibile il principio dell’autonomia della magistratura e di considerare fondamentale la lotta contro la violenza sulle donne, una battaglia che abbiamo sempre combattuto in prima linea, basti ricordare le norme sul codice rosso quando abbiamo condiviso la responsabilità di governo. Questi principi – conclude l’ex premier – continueranno a informare la nostra azione politica e le nostre battaglie culturali”.

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