Consapevoli della necessità di agire concretamente per il contrasto alla povertà materiale ed educativa i volontari del ‘Programma Mentore’, ideato e condotto dalla Società Umanitaria, operano nelle scuole primarie e secondarie di I grado con l’intento di creare un argine precoce al temibile fenomeno dell’abbandono scolastico.
Diffusa in tutto il territorio italiano, con particolare riscontro nelle aree marginali del Paese, la povertà educativa si contraddistingue per le situazioni di svantaggio e di discriminazione che espongono i bambini e i ragazzi al rischio di vivere stati marginali distanti dalla società.
Il disagio variamente espresso dal bambino, l’assenza di punti di riferimento stabili e le difficoltà di apprendimento scolastico sono tra le cause prevalenti dell’insorgenza di un senso di sfiducia e di disistima delle proprie capacità che favoriscono l’abbandono e la successiva dispersione scolastica.
La recente pandemia e il conseguente distacco dalle relazioni interpersonali in presenza hanno favorito nei bambini e nei ragazzi più fragili un sentimento di solitudine e di chiusura di difficile risoluzione che, nei casi più evidenti ha comportato il mancato rientro a scuola all’inizio del successivo anno scolastico.
La Società Umanitaria
La Società Umanitaria, nata nel 1893 grazie al lascito testamentario dell’imprenditore e filantropo lombardo Prospero Moisè Loria, è storicamente considerata un’istituzione di pregio oggi operante, oltre che a Milano, anche nelle sedi di Napoli, Roma, Alghero, Carbonia e Vailate.
Come da intenzioni del suo benefattore, la Società Umanitaria ha voluto da subito che la semplice assistenza e beneficenza ai poveri, benché utile per soddisfare i primi bisogni, si trasformasse in un impegno sociale di più ampia portata, capace di creare le condizioni di base affinché gli stessi potessero rilevarsi in forma autonoma attraverso il sostegno al lavoro e all’istruzione.
Ancora oggi, con un impegno progettuale costante e diffuso nelle diverse sedi nazionali, l’Ente Morale esprime le sue migliori potenzialità nel campo culturale e sociale per promuovere l’inclusione scolastica e professionale dei giovani, fornendo loro concrete opportunità di formazione e inserimento al lavoro.
Il ‘Programma Mentore. Un adulto per amico’,
Diffuso dal 2000 in via sperimentale negli istituti scolastici di Milano e Napoli, nel tempo esteso a Roma e Trento, il ‘Programma Mentore. Un adulto per amico’ della Società Umanitaria si pone come obiettivo quello di fornire un contributo efficace al problema dell’abbandono scolastico intervenendo precocemente sulle cause.
La poca motivazione allo studio, l’insicurezza e la povertà relazionale che accompagnano i bambini e i ragazzi maggiormente a rischio di futura dispersione scolastica vengono affrontati attraverso l’applicazione del ‘mentoring’, a partire dalle prime classi delle scuole primarie per poi proseguire nelle secondarie di I grado.
Sono 200 i volontari attivi che la Società Umanitaria mette ogni anno a disposizione delle scuole che aderiscono al ‘Programma’ attuando, per gli alunni individuati preventivamente dal Dirigente Scolastico, un coinvolgimento emotivo ed empatico basato sul gioco e sull’assenza del giudizio.
Attraverso una metodologia che segue un rigoroso protocollo e un monitoraggio a cura di un gruppo di psicologi, insegnanti e coordinatori, i volontari del ‘Programma’ partecipano ad un percorso formativo e alla successiva valutazione del profilo attraverso un colloquio conoscitivo.
Individuato idoneo a svolgere l’attività di Mentore il volontario adulto, incaricato di seguire un bambino per un’ora a settimana in forma continuativa ed esclusiva, stabilisce con lui una relazione di amicizia che incoraggia lo sviluppo delle capacità interpersonali e incrementa la sicurezza a tutto vantaggio della sua armonia.
Il piano di inclusione così stabilito, per nulla avulso dalla programmazione scolastica ed autorizzato dai genitori, consente di fornire all’alunno gli strumenti di base sui quali costruire la sua partecipazione attiva alla vita scolastica, sociale e ricreativa, in forma motivata e positiva da proseguire nel futuro scolastico fino alla sua naturale conclusione.
I risultati sino ad ora ottenuti dal ‘Programma Mentore’ della Società Umanitaria, incoraggianti sul piano numerico, hanno avuto una ricaduta positiva sul percorso di crescita di oltre 2000 bambini in situazione di disagio, spesso sottratti alla marginalità e privi di sufficienti stimoli familiari o sociali.
Un’ora che ti cambia la vita: lo sviluppo inclusivo del ‘Programma’
Le volontarie e i volontari del ‘Programma’, il più delle volte individuati tra cittadini comuni, studenti universitari e persone che hanno terminato il loro percorso lavorativo, vivono la straordinaria esperienza del mettere a disposizione dei bambini loro assegnati un intervento di gioco e scambio amichevole di alto valore formativo.
L’incontro inter-generazionale che ne deriva si propone come un importante spazio di scambio, relazione e nuove conoscenze esperienziali che consentono al bambino o al ragazzo di sviluppare una maggiore sensibilità e una più sicura capacità di affrontare e superare le difficoltà del momento attingendo a risorse interiori prima sconosciute.
Con l’obiettivo di accompagnare i bambini e i ragazzi più fragili, di origini culturali diverse o con disagi familiari e sociali verso il pieno godimento dei loro diritti, il ‘Programma Mentore’ riveste un importante ruolo inclusivo e trasversale capace di far emergere le potenzialità di ogni piccolo Telemaco.
La formazione che continua nel tempo
Gli esperti coordinatori, gli psicologi, i formatori, i volontari e i responsabili delle sedi di svolgimento del ‘Programma’ si riuniscono periodicamente, in presenza oppure on line, per coordinare le attività di mentoring che si svolgono nelle scuole, verificare i risultati e aggiornare gli interventi.
I volontari trovano dunque un frequente supporto specialistico nel caso risulti necessario affrontare un problema e godono di uno spazio di condivisione e confronto nel gruppo, utile soprattutto per verificare la validità del loro intervento e per il rinforzo della motivazione.
Ogni anno i responsabili delle sedi nazionali della Società Umanitaria, Milano, Napoli, Roma e Trento promuovono il reclutamento di nuovi volontari attraverso azioni divulgative mirate nei territori di svolgimento del ‘Programma’.
Incrementare la collaborazione con gli enti territoriali di volontariato e le fondazioni, oltre che con un numero di volontari congruo alle crescenti necessità sociali significherebbe offrire alle scuole richiedenti maggiori opportunità di intervento.