Le Misericordie d’Italia lanciano “un grido di allarme”.
Senza attenzione da parte delle istituzioni, “il rischio è che in alcune zone il volontariato sia costretto a fermarsi” a causa del caro-carburante.
Lo dice il presidente nazionale Domenico Giani. Come si fa per l’agricoltura, “chiedo attenzione per il mondo del volontariato e del servizio sociosanitario. Non è una guerra fra poveri ma oggi ci sono sedi di Misericordie dove i volontari, oltre che donare il proprio tempo e la propria vita, devono pagare la benzina per far viaggiare le ambulanze. Il rischio è che da qualche parte ci si fermi perché lasciati soli”.
Per Giani, ex capo della gendarmeria vaticana e oggi a capo di una delle realtà di volontariato più importanti d’Italia, la politica deve tener conto delle istanze del mondo del terzo settore, che “è al servizio della gente”, “sempre e non solo in campagna elettorale”. “Le forze politiche che si accingono ad una campagna elettorale molto accesa siano attente a soddisfare le richieste del volontariato risorsa e non sfruttarlo per prendere i voti. Già sento dichiarazioni: ‘il volontariato è importante, faremo questo, faremo quello’ ma il volontariato è un patrimonio, è un valore, di questo Paese sempre, non solo in campagna elettorale. Noi siamo al servizio della gente e chiediamo attenzione. Abbiamo sempre denunciato le cose che non vanno. Ora speriamo di non essere strumentalizzati in vista delle elezioni”, dice Giani.
“Abbiamo una grande preoccupazione ma il volontariato non cesserà mai di essere al servizio della gente, amiamo il nostro Paese, vorremmo solo essere ascoltati. Avvero ogni giorno – aggiunge Giani – la delusione dei cittadini volontari nei confronti delle istituzioni”. (ANSA).