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Deep Web e Dark Web: non sempre ciò che non si conosce è pauroso.

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Negli ultimi 20 anni, sia negli ambienti specialistici, sia poi nella cultura popolare comune, si è sempre fatto un gran parlare di Deep Web e Dark Web, spesso confondendo i due, ma partiamo dalle definizioni. La normale navigazione web che facciamo tutti i giorni, può essere definita come Surface Web, ossia o usare dei motori di ricerca pubblici per individuare i contenuti che vogliamo fruire, oppure conosciamo già l’indirizzo web del sito interessato (o url). Affinché un sito pubblico sia rintracciabile tramite un motore di ricerca, è necessario che questo sito contenga della parole chiave che lo identificano (giornale, videogiochi, social etc), oltre che un meccanismo di “presentazione” che introduce i contenuti al motore di ricerca, i vari motori di ricerca scansionano in continuo tutti i siti web che contengono le parole chiavi, e poi attraverso vari motori di analisi dei contenuti, eseguono una loro classificazione, portando poi ad avere i risultati che osserviamo tutti i giorni. Questo metodo funziona anche sui contenuti dinamici: ossia Forum, Social Media pubblici, giornali online etc, ciò indica comunque che tutti i motori di ricerca scansionano costantemente i contenuti pubblici sul web. Per Deep Web si intende tutti quei siti web o comunque contenuti web non classificati da alcun motore di ricerca. Generalmente per accedere a tali siti è necessario avere una Username e Password previa registrazione su quel basket di contenuti. Esempi possono essere le basi dati della motorizzazione, oppure gli archivi delle scuole, ospedali, tutte quelle informazioni quindi che non possono essere di dominio pubblico accessibili a chiunque tramite una ricerca. Oltre questi abbiamo poi anche quei siti che non vogliono rendere di pubblico dominio i contenuti: forum privati in principio e social media di vario tipo.

Siccome il Deep web, per la sua filosofia, vuole mantenere l’anonimato, è necessario usare un sistema di collegamento e ricerca anonimi per accedere, strumento principe quindi per accedere ai contenuti del Deep Web è il progetto TOR (The Onion Router). Tor è un progetto opensource ideato a metà anni 90 e divenuto solida realtà nel 2006, il progetto nasce con l’idea di proteggere l’anonimato degli utenti che usano la rete internet, con il corso degli anni questa visione è andata a sposare la necessità di difendere le libertà individuali di persone fisiche laddove entità esterne possono violare l’integrità di queste persone. La rete Tor permette un relativo anonimato e la capacità di poter essere usata quasi globalmente. Oggi giorno l’accesso al servizio viene garantito dall’installazione di un browser proprietario (TorBrowser) e l’utilizzo nativo del motore di ricerca duckduck go.

Rimane il Dark Web: la principale filosofia alla base del dark web è il segreto. Identità anonime, ricerche anonime, accesso esclusivo ed anonimo. Nel Dark web le transazioni sono fatte usando una valuta digitale, per accedere a quasi tutti i contenuti è necessario essere invitati, per connettersi a determinati contenuti è necessario usare una soluzione di accesso completamente proprietaria e anonima. Possiamo quindi associare i tre ambiti come segue: surface web pubblico, deep web privato, dark web segreto.

Perché tanti segreti?

Se analizziamo la storia umana, in ogni vicenda pubblica, in ogni mercato pubblico, in ogni transazione pubblica, c’erano altrettanto contatti privati e nascosti. E’ parte se vogliamo del concetto stesso di evoluzione e azione umana, quello che vediamo in pubblico è il risultato di quello che si aziona dietro le quinte. Quando si parla di deep e dark web non è esattamente la stessa cosa. Il Deep Web permette ad attivisti, giornalisti, liberi pensatori di reperire informazioni e pubblicarle, rappresenta se vogliamo la nostra capacità di radunarci in piccoli gruppi e parlare, diffondere contenuti, essere liberi. Tralasciamo il concetto di libertà intrinseco in una rete elettronica che trasporta contenuti, non bisogna comunque dimenticare quando la libertà diventa malizia.

Spesso invece il Dark Web è balzato agli onori della cronaca per il suo lato più marcio: compravendita di armi, software per attacchi informatici, pedopornografia, schiavismo, truffe digitali, riciclaggio di denaro. Una dimensione occulta, basata sull’invito, dove le autorità hanno pochissimo potere e capacità di investigazione. E quindi perché non è stata smontata una rete di questo tipo? Perché non è una sola rete, sono molteplici e possono nascere di nuove senza problemi. Spesso ascoltiamo di imprese di polizia volte allo smantellamento di alcune reti del Dark Web, vengono appunto smantellate alcune reti, non la tecnologia, perché la tecnologia è profondamente radicata al processo d’evoluzione delle reti di comunicazioni mondiale.

E’ Pericoloso navigare nel Deep Web e nel Dark Web?

Generalmente parlando non rappresenta né un reato né una situazione di pericolo immediato accedere e navigare nel Deep Web e Dark Web, discorso differente invece per ciò che si va a vedere come contenuto, in funzione ovviamente delle leggi dei vari paesi. Ma invece esiste un campanello dall’allarme. Nel Dark web si accedono a reti private, siti privati e server privati. Ciò fuori da qualsiasi giurisdizione e contratti di tutela del privato, è per tanto possibile che oggetti software malevoli possano essere installati sui pc delle persone, che i propri dati possano essere violati e rivenduti, è come andare al mercato nero con la possibilità di essere borseggiati. Come sempre è il giudizio di ogni persona che ne scatena le azioni, e ovviamente le conseguenze, non sono i mezzi o le tecnologie ad essere pericolose, ma l’utilizzo che ne viene fatto.

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