Si è dimesso il premier Edouard Philippe, 50 anni, timoroso, evidentemente, che i francesi, arrabbiati e più poveri dopo il Covid-19, decidano di scendere in piazza, come fecero, nei mesi pre-pandemia, i Gilet Gialli.
Il nuovo primo ministro francese è Jean Castex, 55 anni. È un tecnico, alto funzionario, esperto in questioni sanitarie, in passato, vicino a Sarkozy, come il nuovo ministro dell’Interno, Frederic Péchenard.
Macron, zoppicante nei sondaggi, aveva annunciato, prima del voto di domenica, la necessità di “reinventarsi”, indicando un “nuovo cammino”, da percorrere con una “nuova squadra”. Obiettivo: riprendere in mano, in prima persona, le redini della strategia politica del Paese, nei 21 mesi che mancano alle presidenziali. Philippe – decollato nei sondaggi e più popolare di Macron, dopo la buona gestione della pandemia – era una presenza troppo ingombrante per l’ego e le idee dell’Eliseo.Castex gli garantisce, invece, una grande conoscenza della macchina dello Stato e degli organismi territoriali, ha lavorato a lungo al ministero della Salute (cosa che non guasta, nell’era del Covid-19) e incarna quel “gollismo sociale” – come sottolineano fonti dell’Eliseo – che consente a Macron di guadagnare spazio verso il centro, in vista della sfida del 2022 con Marine Le Pen.