Da giorni agenzie, giornali e Tv nazionali stanno dando risalto ai provvedimenti che la Ministra Madia intende portare avanti contri i furbetti del cartellino sulla questione “malattia”.
Se le indiscrezioni venissero confermate, la UIL-FPL non si tira indietro rispetto ad un confronto su misure disciplinari per coloro che si assentano senza giustificazione dal posto di lavoro.
Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della UIL FPL Michelangelo Librandi.
Gli episodi isolati di dipendenti “furbetti” devono smettere di fare notizia rispetto alla stragrande maggioranza di lavoratori che quotidianamente svolgono con passione e dedizione il loro lavoro, garantendo servizi di qualità ai cittadini. Chi sbaglia deve pagare, anche per rispetto dei colleghi che lavorano seriamente e che aspettano un rinnovo contrattuale da oltre 8 anni e dei milioni di giovani italiani preparati e disoccupati che potrebbero entrare nella Pubblica Amministrazione sbloccando naturalmente il turn-over.
D’altra parte, non vogliamo che ci si ricordi dei dipendenti pubblici solamente nei casi di calamità o di gravi situazioni evidenziando puntualmente il grande lavoro che svolgono i tanti infermieri, medici, vigili del fuoco, polizia di stato, polizia locale, protezione civile e volontari, che, come sempre, con la loro professionalità e serietà dimostrano il loro valore, sempre in prima linea e pronti a dare il massimo nei momenti di difficoltà.
Vogliamo, quindi, che si rispetti l’accordo del 30 Novembre per iniziare a trattare in sede ARAN tutti gli aspetti legati al superamento giuridico della Brunetta e al contempo procedere in maniera celere al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.
Non ci sottrarremmo ad un confronto serio sulla disciplina della malattia e su sanzioni disciplinari o licenziamenti immediati per i cosiddetti “furbetti del cartellino”, ma altrettanto seriamente vogliamo l’avvio immediato delle trattative per trovare modalità trasparenti ed efficaci di premiare i centinaia di migliaia di dipendenti pubblici che lavorano, per rinnovare i loro contratti e per avviare una nuova fase di relazioni sindacali, in cui la contrattazione riprenda il suo ruolo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro.