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Droga e gioco d’azzardo: le polidipendenze

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cocainaIQ. 25/07/2013 – Consumo di cocaina in calo, cannabis in aumento e gioco d’azzardo tra i giovani: il quadro che emerge dallo studio. Bubbico: fenomeno che deve essere combattuto su più fronti, non ultimo, quello culturale.

Il 95% della popolazione, compresa tra i 15 e i 64 anni, non ha assunto droghe negli ultimi 12 mesi, contribuendo a confermare la tendenza al ribasso nell’uso di stupefacenti nel Paese (come eroina, cocaina, allucinogeni, stimolanti e cannabis) registrata a partire dal 2010. Questo, in estrema sintesi, mette in luce la Relazione annuale al Parlamento 2013 sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze in Italia elaborata dal dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, basata su indagini campionarie sulla popolazione e sull’analisi delle acque reflue effettuate dallo stesso dipartimento per il 2012 e i primi 6 mesi del 2013.

In particolare, si conferma nel 2013 il trend in calo di cocaina ed eroina, mentre è in aumento in quest’ultimo anno la prevalenza dei consumatori di cannabis, soprattutto tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni. La relazione analizza anche il rapporto tra aumento del consumo di cannabis e aumento esponenziale dei siti web che ne offrono o pubblicizzano l’uso, passati dai circa 200.000 del 2008 agli 800.000 di oggi, secondo un dato sottostimato, si legge nella presentazione sintetica sul sito del dipartimento, che segnala anche una lieve tendenza all’aumento dell’uso di sostanze stimolanti e allucinogeni.

Il documento non tralascia i dati sui tossicodipendenti in trattamento e dedica una sezione ai tossicodipendenti in carcere, per i quali il dipartimento sottolinea la necessità di utilizzare maggiormente le misure alternative alla detenzione già durante i processi in direttissima, e di studiare nuovi modelli alternativi al regime carcerario.

Spicca, tra i tanti aspetti messi in luce dalla relazione, la correlazione tra gioco d’azzardo e uso di sostanze stupefacenti, sia tra i giovani (15-19 anni) sia, in generale, nella fascia di popolazione oggetto dello studio. Secondo i dati del dipartimento, riporta il sito, il 35,2% degli studenti che gioca ogni giorno o quasi, fa anche uso di sostanze stupefacenti.

«Il fatto che esista un legame forte tra assunzione di sostanze stupefacenti e gioco patologico fra i nostri ragazzi, – ha sottolineato il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico in una nota – significa che siamo davanti a un fenomeno che deve essere affrontato e combattuto su più fronti, non ultimo, quello culturale».

Un fenomeno, quello del gioco d’azzardo e del gioco d’azzardo patologico, colto dal capo del dipartimento Giovanni Serpelloni, che, riferendosi anche all’aumento del consumo di cannabis, punta l’attenzione sulla necessità di fare prevenzione, più precoce e più selettiva. La priorità, secondo Serpelloni, è «ancora una volta prevenire precocemente il consumo soprattutto negli adolescenti sviluppando consapevolezza e modelli educativi verso stili di vita sani».

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