Una mossa «a tutela della sicurezza nazionale» volta a frenare le rivendicazioni autonomiste della città Stato. La nuova legge, la cui bozza è stata depositata al Congresso nazionale del popolo, sanzionerà secessione, eversione contro lo Stato, terrorismo e interferenze straniere, diventando operativa con la sua aggiunta all’Allegato 3 della Basic Law, la mini Costituzione locale.
La mossa supererebbe lo scrutinio del parlamentino dell’ex colonia e spianerebbe la strada all’apertura nella città di un Ufficio sulla sicurezza nazionale di Pechino, senza le autorizzazioni che devono essere richieste al governo locale.
Parlando al Congresso nazionale del popolo, il premier Li Keqiang ha affermato che l’obiettivo è «istituire solidi sistemi giuridici e meccanismi di applicazione per salvaguardare la sicurezza nazionale nelle due regioni amministrative speciali (Hong Kong e Macao, ndr) e vedere i governi delle due regioni adempiere alle loro responsabilità costituzionali».
La Cina seguirà «i principi e le politiche di riferimento» su Taiwan, opponendosi «con fermezza» e dissuadendo «qualsiasi attività separatista in cerca dell’ indipendenza». Il premier ha assicurato che saranno «migliorate le disposizioni, le politiche e le misure istituzionali per incoraggiare gli scambi e la cooperazione tra le due parti dello stretto di Taiwan. Li incoraggeremo – ha aggiunto – a unirsi a noi e a opporsi all’indipendenza e nella promozione della riunificazione della Cina».