“Noi ci candideremo alle elezioni europee con il brand de ‘Il Centro’. Ho detto che non saremo soli e abbiamo 9 mesi per presentare il nostro progetto. In questo scenario il mio sarà un appello a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva a mettersi in gioco. Il primo a mettersi in gioco sarò io, e lo farò candidandomi al Parlamento europeo“. Lo ha annunciato il senatore Matteo Renzi in conferenza stampa a Milano.
Il luogo è stato scelto non a caso, perché la candidatura sarà nella circoscrizione di Nord-Ovest, con la lista ‘Il Centro’. “Per noi è un fatto politico di grande importanza: è il momento di scrivere una pagina nuova in Europa – ha detto Renzi – Le nostre ambizioni sono molto più alte. Candidiamo ‘Il Centro’ a governare l’Europa. Se noi facciamo un risultato tale da mandare qualcuno di noi al Parlamento europeo, quel qualcuno fa la differenza, perché quei numeri vedranno nel gruppo centrista un ruolo centrale nella maggioranza”.
“La lista ‘Il Centro’, se fa il risultato che io penso farà, sarà decisiva per fare le carte. Non importa prendere il 51%, basta molto meno e noi possiamo farlo. C’è uno spazio politico affascinante, un pertugio nel quale infilarsi e fare un risultato decisamente migliore delle aspettative”, ha affermato. E a chi gli chiedeva da quale elettorato si aspetti di ricevere i voti, Renzi ha risposto: “Spero di prendere voti sia a Forza Italia che al Pd”.
Secondo il leader di Italia Viva, “la maggioranza Ursula non ha alternative. Noi partiamo dalla nostra casa che è Renew Europe, poi io scommetto su maggioranza da Ppe a socialisti, senza Afd ed estremisti di sinistra, senza Vox e senza il 5 Stelle”. A chi gli chiedeva come vedrebbe un accordo tra Ppe e conservatori, Renzi ha risposto: “Saremmo contrari. Se i conservatori accettano di stare in un accordo ampio, cercando di entrare in maggioranza Ursula, significa che si stanno rimangiando tutto quello che hanno detto”.
Europa
“L’Europa sta vivendo una situazione di incredibile crisi – ha osservato Renzi – In geopolitica se non sei al tavolo, sei nel menù. E questo è incredibilmente vero nella situazione politica che stiamo vivendo”. “Il punto è dare rappresentanza a un popolo che rischia di veder svanire il sogno europeo. Il mio destino è di dire le cose un po’ troppo presto. E siccome questa fama di dire le cose in anticipo non me la tolgo, vi dico che l’Europa rischia di essere il passato. O ci si muove ora o è finita”, ha avvertito.
Italia Viva
“C’è uno spazio” in Europa. “E questo è il motivo per cui vi annunciamo che Italia Viva non lascia ma raddoppia“, ha affermato ancora Renzi, lanciando la sua candidatura. Questo progetto non inciderà sul destino di Italia Viva, di cui comunque “il congresso si farà”.
“Noi facciamo opposizione alla seconda, perché facciamo opposizione alla maggioranza e ci tocca fare anche opposizione a un’opposizione imbarazzante”, ha aggiunto Renzi, dopo aver chiarito che “se Giorgia Meloni porta all’elezione diretta del premier, io certo che la voto, perché è la nostra proposta. Così come Nordio, se fa la riforma della giustizia, io certo che la voto”.
Governo
Sull’esecutivo “il mio giudizio personale è che il governo sta fallendo: il governo è in retromarcia e l’opposizione in folle”, ha detto il senatore di Italia Viva, prima di rivolgere critiche a tutti i leader di maggioranza e opposizione.
“Vi sembra normale che il vicepremier con delega ai Trasporti nei giorni dell’incidente stia al Festival del cinema per due giorni e poi al Gran Premio, senza sentire bisogno di andare in Piemonte?”, ha dichiarato a proposito di Matteo Salvini. Poi l’attacco a Meloni: “Vi sembra normale che la stessa presidente del Consiglio faccia viaggi da social. Lascia il G7 a metà e va in Romagna per farsi vedere con gli stivali. Bene, allora fai un decreto legge e metti i soldi. In Romagna hanno visto tweet con stivali ma non soldi. Idem Cutro e Caivano. Al momento sono soltanto cibo per social”.
“Questo è il governo che abbiamo. E nel frattempo abbiamo un’opposizione che vuole fare referendum su Jobs Act. Ho sfidato Elly Schlein a un confronto sul Jobs Act, così magari lo legge. Che vengano e ne discutiamo”, ha proseguito Renzi, che non ha risparmiato critiche anche a Giuseppe Conte, che “ieri a Cernobbio, rivendicando con orgoglio il Superbonus, ha detto che le sue misure avevano lasciato una Ferrari al Paese. Per paragonare la finanza pubblica alla F1 Conte avrebbe dovuto conoscere almeno uno dei due argomenti. Conte con Superbonus, reddito di cittadinanza e bonus vari ha prodotto un incredibile spreco di risorse pubbliche che non si vedeva dal terremoto dell’Irpinia”.
Terzo Polo
Quanto a Carlo Calenda, “non ho nessun tipo di ostilità” nei suoi confronti. “L’ho voluto viceministro quando era rimasto fuori dal Parlamento. Poi l’ho voluto ambasciatore, poi ministro. Da parte mia c’è pieno rispetto. Auguri e buon lavoro ad Azione e Calenda”.
Intervista Amato
In conferenza stampa il leader di Italia Viva ha poi commentato l’intervista di Giuliano Amato sulla strage di Ustica. “La mia è veramente una constatazione di amarezza: da Amato mi sarei aspettato una sensibilità umana e un rispetto istituzionale che non ho trovato nelle sue parole. Ho trovato il compiacimento di fare un’intervista a effetto. Perché dici queste cose oggi e non te le ricordavi quando sei stato interrogato nel 2001? È un caso di prodigiosa memoria”, ha affermato Renzi, sottolineando che “quando sei un ex presidente del Consiglio e parli di una delle grandi stragi di questo Paese, devi avere la consapevolezza che sul tuo cuore non c’è solamente un’emozione passeggera ma il peso di una comunità. Quando parli di Ustica ti avvicini in punta di piedi sapendo che ci sono 81 famiglie che piangono vite che non sono fiorite per una vicenda che presenta ancora dei contorni vergognosamente indecifrabili”.
“Non so spiegare perché” Amato abbia parlato solo ora, “ma – ha esortato Renzi – credo che oggi lui abbia il dovere più di ieri di dire tutto ciò che sa. Se sa qualcosa, lo dica. È diventato sottosegretario di Stato 3 anni dopo questa vicenda. Mi sarei atteso da Amato maggior rispetto istituzionale e più sensibilità verso le famiglie a cui rinnovo la massima disponibilità a fare tutti i passi che servono per arrivare alla verità. Per farlo però non servono interviste”.