IQ. 22/12/2012 – Sulla questione della data delle elezioni nel Lazio è stato compiuto un vero e proprio pasticcio che sta causando un caos indescrivibile.
Quella del Prefetto è una circolare obbligatoria da un punto di vista amministrativo, perché, dopo il ricorso del Codacons e la rinuncia dell’avv. Pellegrino per il provvedimento che fissava la data delle elezioni al 3-4 febbraio, è rimasto in piedi, non essendo stato revocato, il decreto del 1 Dicembre della Presidente della Regione, che fissava le elezioni per il 10-11-febbraio.
Infatti, la legge prevede che il decreto di convocazione dei comizi sia comunicato ai sindaci della regione in tempo utile affinché affiggano, quaranta cinque giorni prima delle elezioni (27 dicembre), il manifesto di convocazione dei comizi elettorali.
Io sono contrario all’election day, però votare due volte in quindici giorni, il 10 febbraio per le regionali e il 24 febbraio per le politiche, e solo per un pasticcio, credo non faccia altro che alimentare il partito del non voto o della protesta.
Si può ancora rimediare al pasticcio ma il tempo è poco e soprattutto serve tanto buon senso e un po’ di competenza.
Se prima del 27 Dicembre il Presidente della Repubblica scioglie le Camere e convoca i comizi elettorali, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, per il 24 febbraio, come annunciato nei giorni scorsi, nulla osta che la Presidente della Regione annulli il decreto del 1 dicembre e ne emani un altro per adeguarsi all’election day, ovviamente se tutti sono d’accordo.
Perché quello che è mancato sino a questo momento è proprio una gestione condivisa di una gestione che è andata in deroga alla normativa vigente.