IQ. 06/12/2102 – Aumentare l’Iva non ha prodotto gli effetti sperati; in netta flessione con un – 1.781 milioni di euro che riflette l’andamento negativo della componente Iva del prelievo sulle importazioni e la flessione della componente relativa agli scambi interni.
Come avevamo più volte annunciato, aumentare l’imposta sul valore aggiunto ha prodotto una riduzione dei consumi interni. Facciamo un esempio banale. Prendiamo lo stipendio di un operaio di 1000 euro, se si aumenta il costo di un prodotto da 100 a 101 ovviamente si riduce il potere di acquisto. Tutto questo moltiplichiamolo per i tanti prodotti che rientrano nell’Iva del 21% ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ovviamente la situazione non muterà neanche nel 2013 dove ci sarà persino un ulteriore aumento della stessa dal 21 al 22%.
Nel complesso le entrate tributarie sono aumentate del 4% negli ultimi 10 mesi, con 12,3 miliardi di euro entranti in più nelle casse dello Stato. Molto lo si deve alla tassa sulla Casa, l’Imu che ha compensato il calo dell’Iva.
Si riscontra un +5% di entrate derivanti dalle imposte dirette, Ire e Ires in aumento, ma vi è stato anche un incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi, e altri redditi di capitale.
Tra quelle indirette un aumento del 2,8%, nonostante il calo dell’Iva; in particolare si registra un netto incremento dell’imposta di bollo, pari ad un + 126%, a seguito anche dei provvedimenti sui conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari.