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Estorsione, aperto il processo al Clan Notarangelo

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angelonotarangeloIQ. 19/02/2013 – Estorsione, aperto il processo al ‘clan Notarangelo’. In aula il sottosegretario all’Interno De Stefano

Accolte le richieste di costituirsi parte civile del Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Belgiorno, della Federazione nazionale delle associazioni antiracket, del comune e dell’associazione antiracket di Vieste.

«È un segnale forte quello del ministero. Il ministro ha voluto che presenziassimo direttamente per dare un segnale di grande vicinanza e per incoraggiare tutti gli operatori commerciali ad essere sempre collaborativi, perché alla fine lo Stato è sempre presente». Lo ha dichiarato il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, ieri in aula, insieme al commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Elisabetta Belgiorno, alla prima udienza, dinanzi al tribunale di Foggia, del processo a carico del ‘clan Notarangelo’, accusato di estorsioni a operatori turistici del Gargano e in particolare di Vieste (Fg).

Rispondendo alla domanda di un giornalista che sottolineava come più volte sia stato denunciato dagli imprenditori che è mancato spesso il sostegno dello Stato, De Stefano ha aggiunto: «Molto potete fare anche voi della stampa, dei mezzi di informazione. Far pervenire questo messaggio di vicinanza in una giornata come questa è molto importante».

«La presenza dello Stato a Foggia oggi intende sostenere questi imprenditori che hanno avuto, non solo coraggio, ma dignità di denunciare, dignità per sé stessi, dignità per la propria attività imprenditoriale» gli ha fatto eco il commissario Belgiorno.

Il Tribunale di Foggia ha accolto le richieste di costituirsi parte civile del Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura (che ha ricevuto l’autorizzazione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri), della Federazione nazionale delle associazioni antiracket, del comune e dell’associazione antiracket di Vieste.

Presenti in aula, tra gli altri, il presidente onorario della Federazione delle associazioni antiracket Tano Grasso, il prefetto di Foggia Luisa Latella e i dirigenti provinciali delle Forze di polizia.

Nel processo sono imputati il presunto capo Angelo Notarangelo, detto ‘cintarjidd’, il fratello Giuseppe, il cugino Luigi e Girolamo Perna, arrestati il 19 luglio dello scorso anno dai Carabinieri a Vieste (Fg) per una serie di estorsioni e di intimidazioni nei confronti di operatori turistici del Gargano: a questi sarebbe stato offerto un servizio di guardiania in cambio, secondo quanto appurato dagli inquirenti attraverso le denunce delle vittime, di 1.000 -1.200 euro mensili.

(Fonte Ministero dell’Interno)

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