Home EUROPEI 2024 Euro 2024, Spagna Bicampione: trionfano Alcaraz e le Furie Rosse

Euro 2024, Spagna Bicampione: trionfano Alcaraz e le Furie Rosse

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Lamine Yamal

Està volviendo a casa. Il 14 luglio 2024, anniversario della presa della Bastiglia e festa nazionale in Francia diventa una giornata storica per lo sport spagnolo. Le Furie rosse di De La Fuente sono campioni d’Europa, per la quarta volta il trofeo andrà alla corte dei Reali di Borbone (un record assoluto nel Continente) e poche ora prima anche Carlos Alcaraz aveva fatto gioire gli iberici per la vittoria di Wimbledon. Un’accoppiata, quella tennis-calcio, che l’Italia realizzò solamente a metà nel 2021 con Berrettini sconfitto sull’erba inglese da Djokovic. Qualcosa di simile era accaduto, seppur in giorni diversi, nelle estati del 2008 con Nadal e la Spagna di Aragones, e nel 1996 quando in Inghilterra furono i tedeschi a prendersi sia i Championships (con Steffi Graff) sia l’Europeo. “Possiamo mai avere troppo di una cosa buona?” si chiedeva Miguel De Cervantes -simbolo della letteratura iberica- e oggi la Spagna sembrava non aver nessun intenzione di fermarsi nei suoi successi perchè non si è mai stanchi di vincere nello sport. La Rojigualda -il nome della bandiera spagnola- svetta sul Centrale di Wimbledon, in Inghilterra e poi ha continuato a sventolare una seconda volta di fronte agli inglesi all’Olympiastadion di Berlino. Persino i coniugi reali, Kate Middleton a Londra e William in Germania, hanno dovuto applaudire gli spagnoli in questa giornata di mezz’estate. Certo, se il pubblico di Church Road ha potuto godere della finale dei Championships con neutralità e forse prendendo anche le parti di Carlitos (in caso di vittoria Djokovic avrebbe raggiunto il numero di titoli di Roger Federer, che dai tennisti della City è sempre stato considerato un Re), a Berlino la serata degli inglesi non fa che riaprire quel Boulevard di sogni infranti di cui parlano i Green Day in una loro hit. Il gol di Oyarzabal dà seguito a quella tradizione che impedisce al football di tornare a casa ormai da 58 anni, dal mondiale del 1966.

Jude Bellingham, Inghilterra

Al di là della delusione del futuro re di Inghilterra che assistette anche alla sconfitta di 3 anni fa a Wembley, il più rattristato dalla disfatta di Southgarte non può che essere Harry Kane. Il milgior marcatore della storia della nazionale dei Tre Leoni non solo non ha mai festeggiato con la maglia dell’Inghilterra, ma non ha neanche trovato fortuna con i club diventando un vero e proprio Re senza corona. Nei suoi anni al Tottenham non è mai riuscito ad alzare neanche un trofeo, una condizione che lo ha portato l’estate scorsa a prendere la via della Baviera, scegliendo i colori del Bayern Monaco. Invece proprio in Germania le delusioni si sono moltiplicate considerando l’exploit del Leverkusen e il ko contro il Real Madrid in Champions. Sono sempre gli spagnoli a negargli la strada per la gloria. Quello che ormai si è trasformato nell’europeo dei Next Gen non poteva che conlcudersi con il successo della Nazionale con i migliori giovani al mondo. Lamine Yamal, segnando la rete decisiva in semifinale ha battuto il record di Pelè del ragazzo più giovane a firmare una marcatura in una fase finale di una competizione, 16 anni e 362 giorni. Alla stella del Barcelona si aggiungono Nico Williams, Pedri e Fermin Lopez (che ha giocato solo 29 minuti contro l’Albania). Che il futuro del calcio sia in buone mani ce lo hanno dimostrato anche Bellingham con quel gol strepitoso in rovesciata agli ottavi, Xavi Simons dell’Olanda, il turco Arda Guler, Rieder della Svizzera, i tedeschi Wirtz e Musiala e perchè no, anche la rivelazione georgiana Mikautadze. Potremmo aggiungere il nostro Calafiori come nota positiva di un Europeo che di azzurro ha avuto veramente poco, nonostante i 5 allenatori italiani sparsi per le varie squadre (Italia, Ungheria, Turchia, Slovacchia e Belgio). Attendendo il passaggio di Morata al Milan per adesso non ci sono campioni d’Europa che militano in Serie A, ma non sarebbe andata diversamente in caso di vittoria inglese. L’unico azzurro vincitore in terra teutonica è Jannik Sinner, che pochi giorni prima la disfatta di Spalletti si è aggiudicato il torneo di Halle. Adesso per rialzare l’onore del Tricolore ci saranno le Olimpiadi di Parigi dove mentre gli iberici cercheranno una nuova affermazione nel calcio (ad ora contano 1 oro e 3 argenti tra cui Tokyo), noi punteremo sull’atletica, sul nuoto e sul nostro amato tennis, ma oggi anche nello sport della racchetta risuona la Marcha Real.

Harry Kane, Inghilterra

Euro 2024, il riassunto della finale

In Italia sprofondiamo nella malinconia dei ricordi quando nel vedere Giorgio Chiellini riconsegnare la Coppa che ci mise al centro dell’Europa tre anni fa. E’ la Spagna a succedere agli azzurri nello stadio che rese grande la Nazionale di Lippi nel 2006. De la Fuente completa il suo percorso di crescita, si conferma un maestro, in grado di portare al successo sia le nazionali giovanili che la maggiore. Rodri, Merino e Unai Simon vinsero con lui l’Europeo under 19 nel 2015, poi quattro anni dopo insieme a Olmo, Ruiz e Oyarzabal anche l’under 21 (non Rodri che ormai era già un affermato top player pronto per iniziare la sua avventura al Manchester City). La finale dell’Olympiastadion diventa la chiusura di un percorso, ma il grande spettacolo delle furie rosse non deve lasciar intendere ad un totale dominio, l’Inghilterra ha cercato di sconfiggere il suo tabù e tornando a festeggiare dopo quel lontano 1966, ma anche stavolta it’s not coming home. I Tre Leoni provano ad addormentare la partita, arginando l’annunciato show degli iberici imponendo ritmi da siesta pomeridiana. Principalmente Walker e Stones riescono a tenere a bada gli squilli della Roja, tuttavia le Furie Rosse stanno solo scaldando i motori e il tiro di Foden a fine primo tempo è un’illusione che anticipa la tempesta.

Harry Kane, Inghilterra

La Spagna perde Rodri per un problema al muscolare al retto femorale, entra Zubimendi e la squadra di De La Fuente comincia a brillare anche senza il suo metronomo a centrocampo. Yamal accelera, questa volta Walker -dopo un primo tempo quasi perfetto- fatica e con lui tutta la difesa inglese che si perde Nico Williams, solo e libero di trafiggere Unai Simon. E’ il secondo marcatore più giovane della storia in una finale dell’Europeo. La Spagna cerca di mettere il titolo in cassaforte più di una volta, immediatamente con Dani Olmo poi con Williams e Yamal, ma le occasioni fallite si pagano e gli inglesi non perdonano l’aver lasciato aperto l’incontro. Bellingham spaventa Simon poi Southgate corre ai ripari e inserisce Palmer al posto di Mainoo, un cambio offensivo.E’ una scelta giusto, quella che può cambiare la storia di questo Euro 2024 perché neanche tre minuti dopo, proprio il giocatore del Chelsea con precisione diabolica scaglia il pallone in porta dopo aver ricevuto la sponda di Bellingham, a 17′ dal termine regna l’equilibrio, 1-1. Intanto De La Fuente ha l’intuizione, sostituisce il centravanti; fuori Morata e dentro Oyarzabal. E’ lui a consegnare palla a Cucurella sulla sinistra, ed è sempre lui a riceverla perfettamente al centro dell’area: colpo del Ko, 2-1. All’Inghilterra serve un nuovo miracolo dopo quello di Bellingham contro la Slovacchia agli ottavi, ma evidentemente in questo torneo è finita la benevolenza degli Dei nei loro confronti. Stones e Guehi con due colpi di testa ravvicinati vengono respinti prima da Simon e poi da un provvidenziale Dani Olmo. Era l’ultima speranza per i Tre Leoni, Letexier fischia tre volte: Està Volviendo a casa.

Euro2024, le pagelle della Finale

SPAGNA (4-2-3-1): Simon 6; Carvajal 7.5, Le Normand 5.5, Laporte 6, Cucurella 7; Rodri 6.5/Zubimendi 6.5 , Ruiz 6.5, Yamal 7.5, Olmo 7.5, Williams 7.5, Morata 5.5/Oyarzabal 8. All. De La Fuente 8

INGHILTERRA (3-4-2-1): Pickford 7; Guehi 5, Stones 6.5, Walker 5.5; Shaw 5.5, Rice 5.5, Mainoo 5.5/Palmer 7, Saka 5.5; Foden 5, Bellingham 7; Kane 5/Watkins 5.5. All. Southgate 6.

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