Tuttavia, il consolidamento fiscale e il processo di deleveraging nel settore produttivo e bancario in atto in molte nazioni dell’area continueranno a ostacolare la crescita. Le condizioni del mercato del lavoro rimarranno sfavorevoli, incidendo negativamente sul reddito disponibile delle famiglie e sui consumi. A causa delle condizioni ancora restrittive del credito, anche gli investimenti privati saranno deboli nell’orizzonte di previsione.
La crescita delle esportazioni e la necessità di ricostituire il capitale perso durante la crisi determinerebbero un marginale recupero in T3 e T4. Assumendo che il prezzo del petrolio si stabilizzi a 103 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro fluttui attorno a 1,30, ci si attende che l’inflazione deceleri in T2 (1,4%) e T3 (1,3%) e si stabilizzi in T4 2013. Questa tendenza rifletterebbe la diminuzione delle pressioni provenienti dai prezzi internazionali delle materie prime e la debolezza della domanda interna. L’ esercizio di previsione si basa sull’ipotesi che le tensioni finanziarie in Europa non si acuiscano e che la politica monetaria negli Stati Uniti rimanga stabile.