Se uno spettacolo risulta ancora fresco e vitale dopo 17 anni, vuol dire che funziona a meraviglia. Questo Barbiere di Siviglia con regia e impianto scenico di Damiano Michieletto, che inaugura la nuova stagione 2022/23 del Teatro del Maggio, è infatti un vero pezzo istituzionalizzato di repertorio della fondazione fiorentina, come testimoniano le numerose riprese avvenute soprattutto negli ultimi dieci anni, alcune di queste recensite anche dal nostro sito.
La scena semplicissima è costituita da uno scabro fondale bianco che muta con le luci colorate di Alessandro Tutini. A questo si aggiungono una serie di sedie rosse, cuscini gialli e una scala più diversi oggetti di scena portati al bisogno. Inutile dire che tutto ciò rende agevole riadattare lo spettacolo ai più diversi spazi e il palco dell’Auditorium Zubin Mehta non fa eccezione. I personaggi vengono connotati dai costumi di Carla Teti che tendono all’assurdo e alla stravaganza per i personaggi più biechi, come Don Basilio vestito e truccato da grande lucertolone, ma ciò che davvero conta in queste situazioni è il lavoro sugli interpreti. Andrea Bernard, che riprende la regia, dimostra di saper fare il suo mestiere garantendo una notevole fluidità generale nei movimenti e nella recitazione, riadattando anche alcuni dettagli alle esigenze dei nuovi cantanti, anche se, a onor del vero, non tutti sembrano avere introiettato fino in fondo il proprio personaggio. Lo spettacolo comunque, anche con i vari accorgimenti, rimane vivace e scoppiettante, dimostrandosi ancora una volta un ottimo contenitore, degno di essere riproposto, soprattutto per il nuovo pubblico.
Il vero interesse di questo Barbiere risiede tuttavia nella sua componente musicale, a partire dalla direzione di Daniele Gatti. Il direttore milanese conosce profondamente la partitura che ha diretto molteplici volte durante la sua carriera e lo dimostra con una cura maniacale del dettaglio, mai fine a se stessa, ma sempre tesa a mettere in evidenza le sfumature testuali e teatrali del libretto. Ciò lo porta talvolta a scegliere tempi lenti, non sempre così teatrali, ma in perfetta sintonia con i cantanti. Colpiscono poi il controllo del ritmo e la cura con cui i crescendo amplificano la loro intensità senza coprire le voci o stravolgere totalmente le agogiche, così che questo Barbiere risulta più sussurrato e serpeggiante che esplosivo. La sinergia con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino è ottima e lo dimostrano la compattezza e la cura del suono, sempre rotondo, mai aguzzo. La lettura che ne emerge, pone il Barbiere nel suo contesto storico, tra riflessi mozartiani nei fiati e il romanticismo incipiente nelle distensioni più liriche, così come nei pensieri foschi che serpeggiano qua e là, mentre fa da collante un ritmo straniante che sembra precedere certo teatro dell’assurdo novecentesco.
Di buona levatura appare il cast. Ruzil Gatin è un Conte d’Almaviva dal timbro chiaro e sognante che ben si distende nelle oasi liriche come dimostra la sua aria “Ecco ridente in cielo”, dove esibisce una buona proiezione e una estensione in acuto adatta al ruolo. I passaggi più concitati vengono risolti con garbo ma senza particolari fuochi d’artificio. Tuttavia il tenore gioca bene con la voce nei due travestimenti e attorialmente si cala sempre più nel personaggio con l’avanzare della recita, dando vita a un personaggio vivo e credibile.
Vasilisa Berzhanskaya è una Rosina vocalmente perfetta. La voce è connotata da un volume consistente e un fascinoso timbro scuro e dimostra una notevole estensione, dalle basse note contraltili ai guizzanti acuti. Colpiscono soprattutto il controllo della coloratura e i passaggi di agilità resi con scioltezza, cosa che le permette di giocare molto con le variazioni nella prima aria “Una voce poco fa”, mentre nel rondò “Contro un cor” l’espressione risulta divisa tra momenti sensuali e scatti irascibili. Nonostante la gravidanza in corso, ben nascosta dal costume adeguatamente rimpinguato da balzi di tulle, l’interprete esibisce una recitazione disinvolta che, insieme alle caratteristiche precedenti, la rendono una Rosina fresca e brillante.
Nicola Alaimo è Figaro: parte con una cavatina non irreprensibile per evidenti forzature in alto, un gusto un po’ grossier nell’espressività e nella recitazione. Tuttavia nel successivo numero, “All’idea di quel metallo”, il baritono fa leva su un fraseggio più ricercato e una linea più morbida che, in sintonia con l’accompagnamento di Gatti, riescono a rendere benissimo la trepidante attesa e bramosia di denaro del personaggio. Da questo momento Alaimo si dimostra un Figaro ben cantato – oltre che dotato di uno strumento corposo – e giustamente divertente, nonché divertito.
Fabio Capitanucci è un Bartolo ben centrato grazie a una voce ben timbrata e proiettata, dotata di notevole estensione. Lo stesso, in chiave di basso, vale per il Basilio di Evgeny Stavinskiy, che esibisce anche un ottimo controllo del sillabato, laddove necessario. Carmen Buendía tratteggia una Berta molto ben recitata, con una voce connotata dal bel timbro e dai buoni acuti, ben messi in evidenza nella sua aria del secondo atto. Eduardo Martínez Flores, dal canto suo, tratteggia con gusto i due ruoli di Fiorello e dell’ufficiale, dove fa valere uno strumento corposo e di bel colore.
Il nutrito e attento pubblico non lesina applausi a scena aperta, soprattutto dopo la cavatina di Figaro e le arie di Rosina. La recita si conclude con un buon successo, con punte di entusiasmo per Alaimo, Berzhanskaya e Gatti.
Teatro del Maggio – Stagione 2022/23
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Melodramma buffo in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
Il Conte d’Almaviva Ruzil Gatin
Bartolo Fabio Capitanucci
Rosina Vasilisa Berzhanskaya
Figaro Nicola Alaimo
Don Basilio Evgeny Stavinskiy
Berta Carmen Buendia
Fiorello/Un ufficiale Eduardo Martínez Flores
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Daniele Gatti
Maestro del coro Lorenzo Fratini
Regia e impianto scenico Damiano Michieletto
Regia ripresa da Andrea Bernard
Costumi Carla Teti
Luci Alessandro Tutini
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, 8 settembre 2022
Fonte: Connessi all’Opera.