In piazza del Popolo dalle ore 10 alle ore 18 l’Ordine sarà presente con una struttura mobile: Educazione sanitarie e novità del PNRR in dialogo con i cittadini.
Il presidente Maurizio Zega : essere vicino ai cittadini sempre, non aspettarli negli ospedali.
Il tradizionale incontro tra la professione infermieristica e la cittadinanza romana in occasione della giornata internazionale dell’infermiere torna dopo l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19. Giovedì 12 maggio in piazza del Popolo, dalle ore 10 alle ore 18, l’ordine sarà presente con una propria struttura mobile: infermieri, docenti e studenti dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche, in dialogo con la cittadinanza, forniranno gratuitamente lezioni di educazione alla salute, con alcuni servizi quali la misurazione dei parametri vitali ( pressione arteriosa, frequenza cardiaca, e saturazione). In un attigua postazione Ares 118 illustrerà manovre di rianimazione sia per adulti che per bambini, effettuate da personale infermieristico esperto, e in un’altra ancora l’AISLeC ( Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee) offrirà la propria competenza ai cittadini.
E soprattutto verrà distribuito-anche con il volantinaggio effettuato dagli studenti dei diversi corsi di laurea in Scienze Infermieristiche-materiale illustrativo delle novità radicali che il PNRR prevede per la Sanità, dall’Infermiere di Famiglia e di Comunità alla Casa di Comunità: riforme che intendono potenziare la sanità sul territorio, avvicinandola direttamente ai cittadini ed evitando l’ingolfamento degli Ospedali.
“La prossimità al malato, non solo a quello in fase acuta, ma anche ai malati cronici, e ai fragili, è la caratteristica specifica della professione infermieristica” ha dichiarato il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma Maurizio Zega- e non a caso siamo noi che monitoriamo i ricoverati 24 ore al giorno negli ospedali. Ma la prossimità è anche la chiave della sanità del futuro, che non aspetta il cittadino in ospedale ma lo accompagna, da prima, in un percorso di prossimità, di vigilanza e di cure a forte valenza sociale. E’ questo lo spirito delle riforme del PNRR, al cui centro è proprio l’infermiere di Famiglia e di Comunità”.