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“Giovanissima e immensa”, il Capodanno del nuovo millennio.

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“Giovanissima e immensa”. Ritratto della nostra società alle soglie del new normal.

Libro di Achille Colombo Clerici ediz. Casagrande Lugano Milano. Interviste di Antonio Armano.  Nelle librerie da Natale.

Anticipiamo uno stralcio del libro: Il Capodanno del nuovo millennio.

Ma, il vero festeggiamento del nuovo millennio ce lo ha offerto Gigi Lazzaroni Andina organizzando per gli amici un viaggio, tutti abbigliati in stile primo Novecento: con partenza da Milano e da Saronno (noi saliamo in carrozza, venendo da Rovellasca, alla vecchia stazione di Saronno) sino a Como, in treno a vapore e in battello a ruota: Vaporennium 2000 è il nome evocativo coniato da Gigi.

Affidiamo la descrizione dell’evento alle parole del fratello Paolo: «Una mattinata di gennaio, di quelle che noi milanesi ci portiamo nel cuore: un tàntin de Scighéra, quel tant de frègg de lader che te fa tirà su el baver e boffà sui did, ma cònt in di oeùgg la meravilia del Castèl, el nòst Castel!, sbiancà de brìna… una mattina… còme quei de cènt ànn fa.

«La Stazione Cadorna, quel mattino, sembrava fosse stata fatta regredire nel tempo e non solo per la nebbiolina che ancora si snodava lentamente in volute pigre e insonnolite, ma anche per un fumo bianco che proveniva dal fondo del binario numero 2, quello per Como. Fumo? Ma no, non fumo, bensì vapore, vapore vero, come quello che un tempo riempiva le finestre aperte delle case lungo la massicciata della ferrovia.

«E sul limitare della piazza, all’interno della Stazione e già lungo il binario,silhouette femminili elegantissime …le mises più ricercate… acconciature all’apparenza appena uscite dalle pettineuses di ultimissima moda …ottocentesca!

«Giovanna, con un sorriso smagliante – il suo, di sempre – con un cappello da viaggio, fresco e al tempo stesso contenuto d’ala, trattenuto con eleganza al fin che non si alzasse con il vento che entrava dal finestrino; Giulia, sul balconcino, con un abito lungo, scuro e plissettato, difeso da una stupenda mantella a tre quarti. Il tocco magico? Guanti di pizzo nero e un ombrellino dotato di una lunghissima e sottilissima “bacchetta”. E più giù, Virgiliana, in perfetta sintonia con l’evento del giorno e i richiami a un “Ottocento di altissima moda”. Anna, pure in lungo, un elegante soprabito redingote turchese con il fondo bordato di volpe. Il cappello pure trattenuto da uno scialle di sua nonna, Annettina, delle famose seterie di Zoagli, e ancora, ancora, in uno scintillio di splendidi cappelli, ora accesi dal sole che si era appena liberato dalle ultime velature nebbiose.

«Ma anche loro, i Cavalieri di Dame così ricercate, anche loro in pieno Ottocento per cappelli, baffi e bastoni dal pomolo lavorato in osso o in argento.

«Lungo il tragitto una fisarmonica, suonata da un vecchio amico di Gigi,ha riportato fra gli scompartimenti dei vagoni allegre ballate di una Milano che, se pur più riservata rispetto ad altre città, si è sempre fatta amare… col cuore in mano. Una ventata di nostalgica eleganza per essere coerenti con i due mezzi di trasporto scelti da Gigi: una bellissima e sbuffante locomotiva belga a guida di quattro vagoni dell’epoca (grazie alle Ferrovie Nord!), e, ormeggiato al molo di Como Lago, il Patria, gloria a pale, insuperata, della Navigazione del Lario.

«Un’idea gioiosa ed elegante di Gigi per far festeggiare insieme ai tanti e carissimi amici un evento storico così davvero speciale e unico, lo scivolamento nel nuovo millennio.»

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