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Gli anni ’70, la ‘ndrangheta e la resistenza: letture teatrali di Rocco Gatto

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In ricordo del mugnaio di Gioiosa Ionica, Rocco Gatto, al Museo del Fumetto di Cosenza è stata presentata l’edizione “Storia e storie-Letture teatrali”

Emozioni e suggestioni raccontano la storia di Rocco Gatto, il mugnaio di Gioiosa Ionica ucciso il 12 Marzo 1977 per il suo no alle “mazzette” e le denunce contro il clan degli Ursini.

Chi era Rocco Gatto? Era un uomo onesto, fu il primo testimone non collaboratore di mafia, vittima della ‘ndrangheta e medaglia d’oro al valore civile consegnata da Sandro Pertini: il mugnaio di Gioiosa si ribellò al sistema mafioso denunciando il tutto con nomi e cognomi alla magistratura e ai carabinieri.

In ricordo di Rocco Gatto, l’Istituto per gli studi storici di Cosenza ha presentato la seconda edizione di “Storia e storie-Letture teatrali” presso il Museo del Fumetto (Via salita Liceo – Centro storico) dove gli attori Manolo Muoio ed Ernesto Orrico hanno ricostruito le tappe della vita del protagonista, una lettura tratta dal volume “Il sangue dei giusti, Ciccio Vinci e Rocco Gatto due comunisti uccisi dalla ‘ndrangheta”, eredità di un uomo che si è sacrificato per sconfiggere il metodo dei mafiosi.

E’ interessante scoprire come queste storie che vengono portate all’attenzione del pubblico abbiano un denominatore comune, perché sono storie normali, che possono riguardare ognuno di noi, solo così si può far leva ancora una volta sulla coscienza critica ed etica.

Sono storie di uomini “morti ammazzati” in Italia per aver fatto con onestà il proprio lavoro, rinunciando di cedere ai ricatti, alle intimidazioni e alle minacce, difatti nessuno di loro aspirava a diventare un eroe. Nessuno aveva questa vocazione. Ma c’era un grande bisogno di difendersi dalle angherie e dai soprusi, continuando la battaglia contro l’arroganza mafiosa.

“Non pagherò mai la mazzetta. Lotterò fino alla morte”, è una frase-slogan di Rocco Gatto, che lo ha consegnato alla morte a colpi di lupara per mano del clan degli Ursini.

Viene restituita un’immagine chiara di Rocco Gatto grazie all’interpretazione degli attori e con le musiche di Giuseppe Bottino, Toni Annunziata e Silver Stellato che, con forte animazione teatrale e musicale, hanno riprodotto gli ultimi momenti del mugnaio di Gioiosa Ionica, l’uomo che aveva rivoluzionato i patti ancestrali, sanciti tra la società comune e i clan.

 

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