«Senza Khedira, considerate le qualità e le caratteristiche del Monaco, una squadra che gioca molto sulle ripartenze, avevo bisogno di un giocatore più di marcatura preventiva, nonché di un saltatore. Per questo ho fatto giocare Barzagli, che ha fatto una partita straordinaria. Tutti i difensori hanno fatto molto bene, partite come questa dicono tutto sul valore di questi giocatori».
«Il merito è di quelli che li allenano, di tutto lo staff e dei preparatori che ho a disposizione. Nel primo tempo abbiamo molto bene, soprattutto all’inizio, poi nel secondo tempo seguivamo un po’ troppo a uomo. Siamo stati bravi a segnare dove loro sono bravissimi, ovvero nelle ripartenze. Era una partita molto difficile, contro una squadra difficile da affrontare, che gioca sulle verticali e ti allunga il campo, bisognava sempre tenere i difensori attaccati ai centrocampisti e viceversa, rimanendo molto compatti».
Non ci sono segreti, era solo una questione di ambientamento. Dani è stato fermato dall’infortunio, all’inizio doveva conoscere il calcio italiano. Ora è diventato molto più concreto, stasera ha giocato due palloni su Higuain quasi da regista. Pjanic è cresciuto molto: sono molto “arrabbiato” con lui perché ha qualità tecniche per diventare uno dei tre migliori centrocampisti al mondo, deve rimanere sempre lucido ed essere convinto delle proprie qualità, che finora ha espresso soltanto parzialmente».