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Hamas attacca Israele: sale a 200 il bilancio dei morti e 50 ostaggi. Netanyahu: ‘Siamo in guerra’.

Raid di risposta su Gaza, 232 morti e 1700 feriti secondo fonti palestinesi.

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È salito a 200 il numero dei morti in Israele in conseguenza dell’attacco da Gaza.

Lo riferiscono i media che confermano oltre 1.100 i feriti.
Sarebbero invece 50 gli israeliani tenuti in ostaggio dai miliziani di Hamas.

La risposta di Israele si è concretizzata con attacchi lanciati con decine di aerei su Gaza che hanno “colpito 17 compound militari e 4 centri di comando operativi appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas” nella Striscia. Il bilancio aggiornato dei palestinesi di Gaza rimasti uccisi è salito a 232. Lo aggiorna il ministero della sanità di Gaza. I feriti sono 1700. Queste cifre includono i membri dei ‘commando’ di Hamas penetrati in Israele.

Nuova salva di razzi nella zona centrale di Israele e su Tel Aviv dove sono risuonate a lungo le sirene di allarme. Numerose le esplosioni in cielo per l’intercettamento dei razzi da parte dell’Iron Dome.

Il governo italiano ha dichiarato di seguire da vicino l’attacco in Israele, condannando “con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso” e dando “sostegno al diritto di Israele a difendersi”. Intanto la premier Meloni ha convocato un vertice con i ministri e i servizi per fare un punto su quanto accaduto nelle ultime ore. Innalzata anche in Italia la vigilanza su obiettivi sensibili israeliani. A Roma, in particolare, rafforzati i presidi di sicurezza nella zona del Ghetto ebraico, con la Sinagoga in primo piano e poi l’ambasciata e le altre residenze diplomatiche.

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid si è offerto di formare un governo congiunto di emergenza. Lo riporta Sky News, secondo cui l’offerta è stata presentata al primo ministro Benjamin Netanyahu. “La nostra gente è stata svegliata dal suono delle sirene, degli spari e delle esplosioni. Gli attacchi missilistici contro civili innocenti sono implacabili. Il mondo intero deve stare dalla parte di Israele mentre ci difendiamo dal terrorismo”, ha affermato Lapid. Netanyahu e gli alti funzionari della sicurezza si sono riuniti oggi per un incontro di emergenza.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terra’ una riunione di emergenza a porte chiuse domani pomeriggio alle 15, le 21 italiane, sulla situazione in Medio Oriente dopo i drammatici attacchi a Israele. Lo comunica il Palazzo di Vetro.

Il presidente Joe Biden ha telefonato a Benyamin Netanyahu per assicurare che gli Stati Uniti sono al fianco di Israele e sostengono il suo diritto alla difesa. Lo si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano. Netanyahu, la nota, ha ringraziato Biden e ha previsto che, dopo una campagna militare potente e prolungata, Israele avrà il sopravvento. Il vice capo di Hamas, Saleh al-Arouri, ha detto ad Al Jazeera che il gruppo è pronto per “lo scenario peggiore”: “Tutti gli scenari sono ora possibili e siamo pronti per un’invasione di terra israeliana”, ha affermato, sostenendo che secondo lui, Israele aveva pianificato di lanciare un attacco alla Striscia di Gaza e alla Cisgiordania.

Da questa mattina l’esercito israeliano ha richiamato in servizio decine di migliaia di riservisti, dando inizio della ‘Operazione Spade di ferro’ per rispondere all’attacco senza precedenti lanciato da Hamas: l’esercito israeliano ha confermato il lancio di almeno 2200 razzi da Gaza, parlando di combattimenti in sette località. “Cittadini di Israele, siamo in guerra”, ha annunciato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, riferendo dell’ordine dato all’esercito di richiamare i riservisti e di “rispondere alla guerra con irruenza e un’ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora”. “Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Vinceremo”, ha sottolineato.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce in un messaggio al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog “la più ferma e convinta condanna” del “proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura – da tutti auspicata e avvertita come necessaria – tra israeliani e palestinesi”. “Hamas cessi subito questa barbara violenza”, ha chiesto il ministro degli Esteri Antonio Tajani prima di riferire che “tutti gli italiani in Israele sono stati contattati. Sono circa 18 mila – ha aggiunto – quelli che vivono in Israele, qualcuno ha anche il doppio passaporto. E sono 250 quelli che sono temporaneamente in Israele e ci sono una ventina di italiani nella striscia di Gaza”. L’ambasciatore d’Italia in Israele Sergio Barbanti ha sottolineato da Cernobbio che tutti gli italiani in Israele stanno bene, mentre la Farnesina, con il Consolato Generale e l’Unità di crisi, è in contatto con tutti gli italiani presenti a Gaza e le varie organizzazioni di riferimento.

Oltre all’Italia, anche Stati Uniti, Unione europea, Nato e altri Paesi occidentali si sono schierati a favore del diritto di Israele a difendersi, esprimendo condanna per gli attacchi di Hamas, mentre l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha definito “terribili” le notizie di civili presi in ostaggio nelle loro case o a Gaza, chiedendone la liberazione immediata. Mosca – attraverso le parole di Mikhail Bogdanov, vice ministro degli Esteri russo – si è detta “sorpresa” degli attacchi e ha chiesto un cessate il fuoco.

L’Iran si è invece detto “fiero” dei combattenti di Hamas: “Saremo al fianco dei combattenti palestinesi fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme”, ha dichiarato il consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, Rahim Safavi. E gli Hezbollah libanesi filo-iraniani hanno riferito che seguono “da vicino e con grande interesse gli sviluppi sul terreno palestinese”.

Abu Mazen, Israele ha distrutto il processo di pace

L’Autorità nazionale palestinese torna ad accusare Israele di aver “distrutto il processo di pace”. Lo ha affermato il ministero degli esteri di Abu Mazen in un comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Le ragioni della esplosione nella Regione vanno ricercate “nella assenza di una soluzione della questione palestinese per 75 anni, nella continuazione della politica di doppio-standard della comunità internazionale, nel suo silenzio di fronte alle pratiche criminali e razziste delle forze di occupazione israeliane, e nella continuazione della ingiustizia e della oppressione” si legge nella nota.

ANSA.IT

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