Home Cultura I centri storici siciliani fanno rete e si aprono al turismo inclusivo.

I centri storici siciliani fanno rete e si aprono al turismo inclusivo.

Si tratta del primo esempio in Italia che coinvolge Enna, Aidone e Piazza Armerina, rendendo accessibile il patrimonio storico architettonico ai visitatori con disabilità sensoriali e intellettive.

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Vista dall'Obelisco di Enna.

In Sicilia il turismo accessibile parte dai comuni di Enna, Aidone e Piazza Armerina. È qui che è stato avviato il primo network di centri storici equipaggiati di materiale adatto a ogni tipologia di pubblico. Un risultato raggiunto grazie al lavoro di cooperativa MARE, acronimo di Musei Accessibilità Ricerca ed Esperienza: un laboratorio di innovazione sociale, attivo sul territorio italiano, nato dall’incontro di Francesca Merz e Aurelia Nicolosi, professioniste nel campo museologico che attraverso iniziative partecipative cercano di rispondere all’esigenza reale di contenuti adatti alle specificità di ogni visitatore.

In Sicilia la prima rete di centri storici con percorsi accessibili agli utenti con disabilità sensoriali e intellettive

Il lavoro di Cooperativa MARE parte dall’osservazione accurata del contesto e delle sue risorse per arrivare a intervenire puntualmente attraverso la realizzazione di contenuti che vadano ad arricchire l’offerta dei siti museali e culturali italiani. Come? Il percorso inizia dalle sedi delle pro loco nelle tre località coinvolte, punto di partenza dell’itinerario turistico nel quale viene predisposto il materiale fisico a disposizione del pubblico, tra cui mappe in Braillemodelli tattili e pannelli semplificati, insieme con un QR code cui poter accedere al kit digitale. Nella piattaforma sono disponibili i contenuti in formato podcast o video LIS con una narrazione dei landmark della zona interessata dal progetto, così da garantire a tutti, nella più completa indipendenza, la fruizione del servizio culturale. Dalla torre di Federico II di Enna a Palazzo Trigona di Piazza Armerina, le descrizioni si allargano ad una pluralità di esperienze, per una nuova e più collettiva esperienza culturale, dove il contenuto è semplificato ma mai impoverito, secondo il principio del “Design for all”.

Chiesa di San Pietro a Piazza Armerina.

Tre innovativi percorsi culturali nei borghi siciliani di Enna, Aidone e Piazza Armenia 

Recentemente presentato, il progetto costituisce il traguardo di un lavoro a più mani. Costato circa 90.000 euro, è stato sviluppato con il sostegno del bando Cultura Crea 2.0 e la collaborazione delle pro loco delle città di Enna, Piazza Armerina e Aidone, nelle quali sono stati appunti inseriti i primi contenuti, fisici e digitali. “Grazie al progetto della cooperativa MARE il patrimonio storico artistico culturale di Aidone diventa accessibile ai visitatori ciechi e ipovedenti”, spiega Alessandra Mirabella, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Istruzione, Turismo e Spettacolo del Comune di Aidone. “I podcast che raccontano la città saranno una risorsa non solo per i disabili sensoriali ma per tutti, ecco perché l’iniziativa va vista anche in chiave di valorizzazione e promozione del territorio. Che la città sia alla portata di tutti, offrendo opportunità diverse, è un prestigioso traguardo che rende Aidone all’avanguardia nell’ottica dell’inclusione, siamo orgogliosi di sostenere, favorire ed essere parte attiva di questo cambiamento”, prosegue Mirabella.

Un modello per l’accessibilità del patrimonio culturale italiano

La risposta delle tre municipalità e delle associazioni coinvolte è stata positiva e sinergica, creando nel giro di due anni un florido circuito di collaborazione e stimolo. “Piazza Armerina è una città inclusiva che opera per migliorare la condizione di visita e fruizione del territorio ai fini turistici e culturali oltre che migliorare la qualità di vita degli autoctoni”, aggiunge Ettore Messina, Assessore al Turismo del Comune di Piazza Armerina. “Siamo felici e grati di poter essere stati inseriti all’interno di un progetto di così ampio respiro”. Ciò che distingue il progetto è il suo stesso approccio, dal tratto partecipativo e inclusivo: i consulenti che collaborano alla coprogettazione del materiale introdotto sono infatti parte della stessa comunità di riferimento cui è indirizzato il materiale, nella creazione innovativa di nuove figure professionali necessarie alla definizione di un nuovo concetto di turismo. Come chiarisce Francesca Merz, presidentessa di cooperativa MARE, “ciascuna soluzione adottata è stata co-progettata e vidimata da una serie di professionisti con disabilità e associazioni del territorio, senza i quali non sarebbe possibile garantire l’effettiva accessibilità dei percorsi. Per le tre cittadine dell’entroterra siciliano il materiale è stato infatti realizzato grazie alla collaborazione tra Associazione Futuro21 di Catania (Associazione di genitori e caregiver per l’autonomia delle persone con sindrome di Down), AFAE (Associazione Famiglie Audiolesi Etnei Onlus) e la Stamperia Braille di Catania. Il progetto intende essere il punto di partenza per una catena di iniziative simili, raggiungendo in potenza tutti i siti culturali del patrimonio italiano, che, arricchito e debitamente equipaggiato, possa confermarsi come un prezioso museo a cielo accessibile e aperto a tutti.

 Sophie Marie Piccoli

Fonte: ARTRIBUNE.COM

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