Quasi dieci anni di tormentone: è la storia dell’abolizione della tassa sulla prima casa, quell’imposta che, pur cambiando tre volte il nome (da Ici a Imu e, infine, a Tasi) rimane la meno amata dagli italiani, storicamente in maggioranza proprietari dell’immobile in cui abitano. Introdotta nella Finanziaria ‘lacrime e sangue’ di Giuliano Amato dell’11 luglio 1992 (allora si chiamava Isi, imposta straordinaria sugli immobili), l’Ici diventò una delle prime fonti di reddito per i comuni italiani. Quell’imposta venne eliminata da Silvio Berlusconi, che sul taglio della tassa sulla prima casa provò senza riuscirci per pochissimo a battere Prodi nel 2006. Alla fine, l’Imu tornò con Mario Monti. Ora Matteo Renzi ne annuncia l’abolizione entro il 2016