Home Sport Il debutto di Cr7 con vittoria.

Il debutto di Cr7 con vittoria.

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CHIEVO-JUVENTUS 2-3

 

RETI: Khedira 3′ pt, Stepinski 38′ pt, Giaccherini (rig) 11′ st, Bonucci 30′ st, Bernardeschi 48′ st

 

CHIEVO

Sorrentino 46′ st Sempre); Tomovic, Rossettini, Bani, Cacciatore; Rigoni, Radovanovic, Hetemaj (33′ st Obi);  Depaoli, Stepinski (21′ st Djordjevic), Giaccherini
A disposizione: Seculin, Jaroszynski, Barba, Tanasijevic, Kiyine, Birsa, Leris, Meggiorini, Pellissier
Allenatore: D’Anna

JUVENTUS
Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (39′ st Emre Can), Pjanic; Cuadrado (11′ st Bernardeschi), Dybala, Douglas Costa (19′ st Mandzukic); Ronaldo

A disposizione: Perin, Pinsoglio, Barzagli, Rugani, Benatia, Bentancur, Matuidi

Allenatore: Allegri

ARBITRO: Pasqua

 

Chi si aspettava una passeggiata, sarà rimasto sorpreso. Chi invece voleva lo spettacolo, non è certo rimasto deluso: la Juve supera il Chievo, con una buona dose di fatica, raggiungendo il successo nei minuti di recupero con Bernardeschi, dopo una serie di colpi di scena da film. In vantaggio con Khedira, raggiunti e superati dai veronesi, i bianconeri dominano per tutto l’incontro, ma devono sudare le proverbiali sette camice per tornare a Torino con i tre punti. E dire che la gara inizia subito in discesa.

Punizione di Pjanic, tuffo di testa di Chiellini che tocca all’indietro per Khedira e sinistro di prima intenzione spedito in rete. Sono passati due minuti e 41 secondi: meglio di così il campionato della Juve non potrebbe iniziare. I meccanismi non possono essere ancora perfetti, è fisiologico, ma la Juve è già micidiale. Il Chievo non solo va subito sotto, ma viene immediatamente schiacciato nella propria area e dopo 10 minuti la partita potrebbe già essere chiusa, se Cancelo non venisse disturbato nel momento in cui cerca di piazzare in porta l’assist di Douglas Costa.

Gli occhi di tutto il Bentegodi cercano ovviamente Ronaldo. Il portoghese è raddoppiato in ogni azione e il fatto che i veronesi, nonostante siano sotto di un gol, stiano rintanati in difesa, non lo aiuta a mettersi in mostra, ma basta il suggerimento di Cuadrado al limite dell’area per fargli scaricare un destro rasoterra a fil di palo. La presenza di CR7 si sente eccome, anche quando con un solo tocco riesce a liberare i compagni per la ripartenza. Al 20′ permette a Dybala di partire in velocità e di servire Cuadrado, che però preferisce cercare la conclusione invece dell’assist e sbaglia la mira. Il marziano ha voglia di stupire e appena può cerca la porta. Al 30′ spara un sinistro da posizione improbabile, mancando il bersaglio di un soffio e poco dopo lo imita Douglas Costa che dai sedici metri sfiora l’incrocio dei pali.

Sembra tutto facile per i bianconeri. Troppo facile. E invece basta un niente per complicare le cose. La Juve gioca con un po’ troppa leggerezza e se un atteggiamento simile in avanti al massimo comporta qualche errore si mira, in difesa diventa fatale, perché porta a lasciare Giaccherini libero di crossare dalla tre quarti e Stepinski di colpire di testa a centro area, infilando il pareggio al primo tiro in porta e mandando le squadre al riposo sull’1-1.

La Juve inizia la ripresa attaccando a testa bassa e Ronaldo prova un missile da venticinque metri e trova la respinta di Sorrentino. Con il passare dei minuti però il Chievo prende coraggio. Giaccherini è ovunque: smista il gioco, torna a coprire, rilancia l’azione e salta l’uomo. E quando lo fa in area e viene atterrato da Cancelo, il signor Pasqua non può che indicare il dischetto. È lo stesso Giaccherini a spiazzare Szczesny e a complicare, non poco, la giornata dei bianconeri.

Allegri interviene immediatamente, inserendo Bernardeschi e Mandzukic al posto di Cuadrado e Douglas Costa e la Juve riparte all’attacco. Ronaldo ci prova ancora con un’altra sventola dal limite e Sorrentino vola a respingere, poi arriva al tiro da buona posizione, servito da Dybala, e Cacciatore in scivolata riesce a deviare in angolo, quindi pennella il traversone per la testa di Mandzukic, che mette a lato. Un simile assedio non può non essere premiato. E dopo un tentativo di Dybala, bloccato da Sorrentino, è Bonucci a incornare l’angolo di Bernardeschi e a infilare il pareggio.

Il pareggio non può bastare ai bianconeri, che continuano il forcing. E dopo una punizione di Ronaldo impegna Sorrentino, a tre minuti dal 90′ arriverebbe anche il vantaggio: Alex Sandro se ne va sulla sinistra e mette in mezzo, il pallone carambola su Ronaldo che si scontra con Sorrentino e giunge a Mandzukic, che di testa insacca. Il signor Pasqua prima convalida, poi, dopo aver rivisto l’azione ravvisa una carica del portoghese sul portiere e annulla.

A quel punto il tempo è scaduto e iniziano i cinque minuti di recupero. Fino alla fine ha un significato preciso però e la Juve lo ribadisce ancora una volta: al 48′ Alex Sandro, ancora lui, se ne va di nuovo sulla sinistra e crossa un pallone velenoso, che trova a centro area Bernardeschi, prontissimo a toccare al volo e a infilare il gol vittoria. Poteva essere più facile forse, con più attenzione dopo il primo vantaggio, ma un successo così ha un sapore anche più dolce e soprattutto un significato più prezioso: questa squadra ha un tasso tecnico mostruoso, si è visto. Ma ha anche il solito, straordinario, carattere d’acciaio. E questa è l’arma più preziosa di tutte.

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