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“Il settore delle costruzioni traina la ripresa”, di Clerici.

Clerici: "Non solo in Italia, ma nel mondo, il settore delle costruzioni si conferma volano dell’economia post-Covid".

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Il Presidente Assoedilizia Avv.Clerici

 “Il settore delle costruzioni traina la ripresa” Articolo su QN IL GIORNO del 24 luglio 2021

                            di Achille Colombo Clerici

Prima era una sensazione, ora una certezza. Non solo in Italia, ma nel mondo, il settore delle costruzioni si conferma volano dell’economia post-Covid, come affermano le cifre del XXX Rapporto Congiunturale del Cresme, il centro studi italiano che da 50 anni analizza l’andamento del mercato delle costruzioni a livello mondiale. Ebbene, secondo il Rapporto, se il Pil globale crescerà quest’anno tra il 5,6 e il 6%, il valore aggiunto prodotto dalle costruzioni nei diversi continenti registrerà da un più 6,3% a un più 7,6%; livello cui si avvicina anche l’Italia con una ripresa superiore alle attese, grazie alle risorse del Next Generation EU e di altri Fondi europei  e nazionali che metteranno a disposizione 61 miliardi di euro.  Ciò fa prevedere una ripresa nel 2021 stimata nella misura del 12,7%, anche se va calcolato il forte calo del 2020.

La parte del leone appartiene alle grandi opere – ferrovie (35 miliardi), strade, autostrade, porti – ma anche alla riqualificazione residenziale trainata dal Superbonus e dai bassi tassi sui mutui. Un rilancio impensabile fino a qualche mese fa che traina un importante indotto.

Il futuro si presenta sotto i migliori auspici, nel mondo – o almeno nella parte più avanzata di esso – e in Italia. Ma alcuni rischi permangono.

In Italia il rilancio delle costruzioni potrà mantenersi nei prossimi anni se gli investimenti andranno in misura adeguata a sostenibilità e digitalizzazione per la scelta di materiali e di tecnologie destinati ad influire sulla vita di tutti noi.

E bisogna fare i conti. Il Governo ha previsto per i prossimi anni infrastrutture strategiche e prioritarie per un importo di quasi 300 miliardi, ma a disposizione ce ne sono 204: mancano ad oggi 66 miliardi per le ferrovie, 14 miliardi per le strade e autostrade, 9 miliardi per il sistema di trasporto urbano. Inoltre pende ancora la spada di Damocle della pandemia che potrebbe far saltare ogni più rosea previsione.

L’ottimismo ragionato è che il Paese inneschi una forte ripresa in grado di recuperare quanto ancora manca da un punto di vista delle risorse. E non dimentichiamo che gli italiani hanno dimostrato, in molte occasioni, una eccezionale capacità di ripresa e di resilienza. E’ anche negli auspici del PNRR.  

Il Presidente Assoedilizia Avv.Clerici

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