La “vera causa” della fuga di ArcelorMittal, secondo i magistrati, è riconducibile alla “crisi d’impresa”, ma è invece stata “pretestuosamente ricondotta” all’abolizione dell’immunità. Una tesi corroborata dalle dichiarazioni “convergenti” di tre dirigenti dell’azienda – sentiti come testimoni e non indagati – che hanno raccontato ai pubblici ministeri cosa è accaduto nell’anno di gestione della multinazionale. Negli uffici della procura sono stati ascoltati Giuseppe Frustaci, direttore Finishing Genova e Novi Ligure, Sergio Palmisano, diretto Salute e Sicurezza, e Salvatore De Felice.