Il Presidente della Tunisia Kais Saied ha sciolto il Csm del suo paese. Il Presidente in un video notturno ha annunciato che è prossimo un nuovo decreto provvisorio per la sua riorganizzazione.
“ Il Csm è un ricordo del passato da questo momento”, ha detto Sajed che ha accusato l’organo di essere parziale e al servizio di non meglio precisati interessi. Il Csm tunisino, come quello italiano, è un potere indipendente preposto alla nomina dei giudici. Per gli esperti di Tunisia la mossa del Presidente deve essere letta contro il partito islamico Ennahdha, prima forza in parlamento e maggioritario dalla rivoluzione del 2011. L’attuale presidente tunisino dallo scorso 25 luglio, dopo aver destituito il primo ministro e congelato il parlamento, ha concentrato tutti i poteri nelle sue mani nominando un suo governo ma decidendo in prima persona sulle sorti della sua nazione attraverso i decreti presidenziali. I suoi oppositori l’accusano di golpe, ma Saied in particolare accusa il Csm di corruzione e parzialità, di aver rallentato alcune procedure, comprese le indagini sugli omicidi degli attivisti di sinistra nel 2013. Sajed a metà dicembre scorso ha detto che intende procedere ad una prima consultazione online della popolazione il prossimo 20 marzo, per indire poi un referendum costituzionale il prossimo 25 luglio e a dicembre elezioni legislative.