Home ISTITUZIONI E POLITICA India pronta a testare vaccino russo. Ma i dubbi ci sono.

India pronta a testare vaccino russo. Ma i dubbi ci sono.

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A fronte di dubbi da parte di importanti ricercatori mondiali sul vaccino russo, in india sembrano intenzionati a testarlo.

La farmaceutica Dr Reddy’s Laboratories, multinazionale dei vaccini che ha sede a Hyderabad, ha fatto sapere in un comunicato di aver concluso l’accordo con il RDIF (Russian Direct Investiment Fund, il fondo sovrano del governo russo) per condurre in India la fase finale dei test sulle persone dello Sputnik V, il vaccino russo contro il coronavirus in fase di sperimentazione dalla fine di agosto.
    “Le fasi 1 e 2 hanno mostrato buone possibilità: condurremo test di fase 3 in India per verificare che il vaccino risponda ai criteri del nostro ente regolatore del farmaco”, ha detto il presidente e direttore esecutivo della DRL, G V Prasad. Che ha aggiunto: “Lo Sputnik V può essere un’ottima arma nella lotta del nostro Paese contro il Covid-19”.
    Un portavoce del RDIF ha dichiarato che il fondo russo si impegna a distribuire in India 100 milioni di dosi “per una vaccinazione di massa” non appena il farmaco sarà autorizzato.
    Anche la Indian Immunological LDT, altra farmaceutica con sede a Hyderabad, nota a livello globale per prodotti veterinari, annuncia attraverso il suo direttore esecutivo, K Anand Kumar, contatti con la RDFI per la produzione di massa dello Sputnik V.
    “Stiamo verificando se la loro tecnologia può essere trasferita con successo sulla nostra piattaforma produttiva, e quante dosi potremmo produrre”, ha detto al quotidiano The Indian Express. 
 L’11 agosto la Russia ha registrato un proprio vaccino anti-Covid sottolineando di essere il primo Paese al mondo a farlo, ma la registrazione del vaccino Sputnik V è avvenuta in realtà dopo meno di due mesi di sperimentazione sull’uomo e senza che fosse terminata la terza e ultima fase dei test clinici, che normalmente dura mesi o anni e coinvolge migliaia di persone. La fase 3 della sperimentazione clinica, che dovrebbe coinvolgere 40.000 volontari, è cominciata solo all’inizio di questo mese e – stando a quanto riporta il Moscow Times – i primi risultati sono attesi a ottobre o a novembre. Secondo il Fondo russo di investimenti diretti (Rdif) le dosi di vaccino all’India potrebbero cominciare a essere fornite alla fine del 2020 “in base al completamento con successo delle sperimentazioni e alla registrazione del vaccino da parte delle autorità di regolamentazione in India”. Rdif ha un accordo di partenariato per la produzione in India di 300 milioni di dosi di vaccino.

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