La maggiorazione contributiva per gli invalidi è una forma di agevolazione che le persone con particolare svantaggio fisico o psichico posso riceve sul montante contributivo. Si tratta di una forma di beneficio che assegna ogni anno una doppia mensilità di contributi aggiuntivi al fine di raggiungere prima i requisiti per il pensionamento. Essa segue delle regole ben precise e si applica solo su richiesta dell’interessato, non avviene d’ufficio dunque. Tale accredito avviene nei riguardi dei lavoratori che possiedono una invalidità superiore al 74% come chiarisce l’art. 80, comma 3, della Legge n. 388/2000.
L’INPS concede fino a 5 anni di contributi gratis a questi lavoratori che fanno richiesta e nello specifico i destinatari sono i seguenti: gli invalidi con invalidità superiore al 74%; i minorati sensoriali dell’udito con sordità acquisita o congenita; gli invalidi di guerra o a causa di servizio; gli invalidi del lavoro riconosciuti INAIL con riduzione della capacità lavorativa sopra il 74%. Non rientrano nella rosa dei beneficiari invece i titolari di assegno ordinario di invalidità o i titolari di una pensione diretta.
L’INPS concede fino a 5 anni di contributi gratis a questi lavoratori che fanno richiesta secondo determinati criteri. In buona sostanza, il lavoratore riceve 2 mesi di contributi aggiuntivi INPS gratuiti dopo ogni anno di lavoro. Questo vale dal momento in cui gli si riconosce lo stato di invalidità. Il tetto massimo raggiungibile corrisponde ad un totale di cinque anni di contributi gratuiti. Nel caso di periodi lavorativi inferiori ad un anno, spetta una maggiorazione pari a 1/6 per ciascuna settimana lavorativa. Attenzione a ricordare che nel computo non si includono i periodi che rientrano nella contribuzione figurativa, volontaria o valida ai fini del riscatto. Tale agevolazione si ottiene a seguito di inoltro della domanda all’INPS quando si intende procedere alla liquidazione della pensione.