Inter contro Bologna, una partita che in passato ha delineato le pagine di storia del calcio italiano. Indimenticabile lo spareggio scudetto del 1964, l’unica volta in cui il tricolore è stato assegnato in una partita singola per le squadre a pari punti. Quello è un racconto che unisce la tragedia allo scandalo: dalla morte di Renato Dall’Ara avvenuta 4 giorni prima l’incontro alle accuse di doping rivolte ai rossoblu. Vinse il Bologna, alzando quello che ad oggi è il settimo ed ultimo scudetto festeggiato sotto le due torri. In tempi recenti un altro Bologna-Inter decise le sorti del campionato; quel famoso recupero in cui il protagonista fu il secondo portiere interista Ionut Radu. Per un suo errore, che gli interisti non gli hanno mai veramente perdonato, a scucire dalle maglie nerazzurre lo stendardo riservato ai campioni d’Italia furono i cugini del Milan. Tra i protagonisti di quella partita anche Marko Arnautovic, vincitore teorico del triplete senza mai scendere in campo, ritornato la scorsa estate alla corte di Inzaghi e per uno scherzo della sorte assente per infortunio in questo confronto. In un girone di andata la partita aveva poco da dire in termini di corsa scudetto, ma il pareggio costituisce un piccolo sgambetto ai nerazzurri e una conferma di competitività per i ragazzi di Thiago Motta.
Inter-Bologna, la cronaca della partita
Nelle file degli ospiti, dopo la tripletta con l’Empoli Orsolini ha conquistato stabilmente il posto da titolare, Motta in difesa prova a fermare il furioso Lautaro con Calafiori centrale vicino a Beukema. Inzaghi, invece, lascia ancora Frattesi in panchina, in recupero da una condizione fisica non eccelsa, ma entrerà nella ripresa. I primi minuti dell’Inter sono esplosivi: Calhanoglu nei panni del professore calcistico, con un angolo da manuale trova la tesata ed il vantaggio di Acerbi; passano appena due minuti e i nerazzurri ancora festeggiano, per il gol di Lautaro che anche da fuori area, anche quando è marcato stretto dal reparto difensivo trova il modo per colpire, in questo momento gli risulta facile ogni cosa, 10 gol in campionato. A quel punto il Bologna capisce che il momento di fuoco dei padroni di casa va arginato subito ed un’ingenuità dello stesso argentino (un abbraccio a Ferguson in area) causa un calcio di rigore firmato da Orsolini, Sommer può solo intuire. Unico ulteriore brivido del primo tempo nasce sempre dal piede velenoso del 7 bolognese, Ferguson non sfrutta il suo calcio piazzato.
La ripresa è fulminante come l’avvio, ma questa volta in favore del Bologna: Ferguson lancia in profondità a cercare l’aggancio di Zirkzee. Il pallone viene recapitato al giusto indirizzo e quello che potrebbe essere definito un “falso dieci” centra l’unico angolo di porta lasciato scoperto da Sommer. Peccato che l’olandese poi sia costretto ad uscire per infortunio, non sembra nulla di grave, ma meglio non rischiare e completare la staffetta olandese con van Hooijdonk. Anche Inzaghi cambia, inserisce Cuadrado e Carlos Augusto; sono mosse giuste, entrambi partecipano all’azione della doppietta di Lautaro, ma il guardialinee con l’aiuto anche della tecnologia, ha notato il fuorigioco. Il 2-2 resiste fino al triplice fischio, nulli i tentativi di Acerbi, Lautaro e Augusto, Skorupski è anche bravo ad opporsi al forte tiro dell’ex Monza. L’Inter esce con una certezza dall’incontro: il Bologna rimane sempre uno scoglio ricco di fantasmi difficili da dimenticare.
Inter-Bologna le pagelle,
INTER: Sommer 6.5, Pavard 6.5, Acerbi 6.5, Bastoni 5, Dumfries 6/Cuadrado 6.5, Barella 5.5, Calhanoglu 7/Asslani SV, Mkhitaryan 6.5/Frattesi 6, Dimarco 6/ Carlos Augusto 6.5, Thuram 6/ Sanchez 5, Lautaro 6.5
BOLOGNA: Skorupski 6.5, De Silvestri 5.5/Corazza 6.5, Beukema 5.5, Calafiori 6.5, Lykogiannis 6.5, Aebischer 5.5, Freuler 6, Orsolini 7/El Azzouzi SV, Ferguson 7.5, Ndoye 5/Saelemaekers 5.5, Zirkzee 7/van Hooijdonk 6