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Intervista al Presidente di Confindustria Dispositivi Medici Dottor Massimiliano Boggetti

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venerdì, Novembre 1, 2024

La nostra testata è onorata di intervistare il Dottor Massimiliano Boggetti (che avevamo già incontrato a Siena in occasione del Festival della Salute 2021) nella sua veste di Presidente di Confindustria Dispositivi Medici.

1) Presidente Boggetti, partiamo dalla situazione nazionale e dalla drammatica attualità di questo biennio di impatto della pandemia COVID che vi ha visto protagonisti fondamentali prima nella fase di resilienza ed approntamento delle prime difese di salvaguardia della vita e poi volano della individuazione delle cure e dei vaccini necessari per ritornare gradualmente alla fase prepandemica. Che lezione si può trarre dalle vicende di emergenza e quale proposta si sente di sottoporre per migliorare anche il PNRR come strumento di sviluppo del sistema Paese per potenziare la Ricerca ed incrementare l’occupazione?

Noi (NdR Confindustria Dispositivi Medici) abbiamo redatto un documento proprio durante la fine della prima ondata pandemica, ormai un anno fa, che abbiamo chiamato ‘Salute, scienza e industria. Il documento recepisce 9 punti nodali su come investire bene le risorse nel PNRR. Ovviamente uno di questi punti è proprio quello di tornare a investire nella scienza, nella ricerca e nella medicina. Per farlo dobbiamo promuovere la formazione dei giovani per creare competenze e offrire opportunità ai nuovi talenti. Tornare a finanziare la ricerca di base e la ricerca applicata nelle università, nel CNR, negli IRCCS e nei centri di ricerca. Valorizzare i parchi tecnologici e puntare sui progetti che qualifichino il nostro Paese a livello internazionale come il Milano Innovation District (MIND). Si tratta di azioni che sono in grado di attrarre investimenti da parte delle imprese, ma soprattutto di creare occupazione qualificata per i giovani.

2) Tra le varie attività che ha promosso e coordinato in materia di comunicazione, divulgazione e di orientamento per le nuove generazioni, Lei ha predisposto alcuni anni fa un libro collettaneo con giovani studenti universitari dal titolo significativo ed evocativo “La ricerca dell’eccellenza” (Pattern comportamentali e percorsi di eccellenza per guidare l’innovazione organizzativa) con quest’ottica e sensibilità sulla base della sua esperienza formativa ed imprenditoriale, cosa si sente di consigliare ai giovani che devono fare la scelta dopo la maturità a conclusione del ciclo di una scuola secondaria superiore? E cosa pensa dei Corsi delle Fondazioni ITS delle Nuove Tecnologie della Vita?

Nel libro “La ricerca dell’eccellenza” viene evidenziato come per il successo di un’organizzazione occorra che le proprie persone investano tempo ed energie in comportamenti virtuosi, che vengono individuati nel libro, che ci tengo a sottolineare è stato realizzato insieme a un gruppo di giovani autori (laureandi o neolaureati), all’interno del progetto Icaro della Fondazione Golinelli. Gli studenti sono stati capaci di analizzare i pattern con un linguaggio appassionato e coinvolgente, restituendo al lettore una chiave interpretativa sui comportamenti orientati all’eccellenza. Consiglio pertanto ai giovani di appassionarsi e di lavorare per cercare la propria individuale eccellenza, anche con l’aiuto di modelli di comportamento utili nel mondo del lavoro, ma anche nella vita privata.

Proprio perché crediamo sia importante valorizzare la formazione e l’orientamento dei giovani al lavoro Confindustria Dispositivi Medici ha siglato di recente un protocollo d’intesa con la Rete Nazionale delle Fondazioni ITS per le Nuove Tecnologie della Vita che ha tra i suoi obiettivi quello di realizzare insieme attività finalizzate allo sviluppo di nuove metodologie didattiche e di accompagnamento al lavoro come iniziative di informazione, orientamento, formazione, pubblicizzazione e ricerca applicata.

3) Un punto importante che ci fa piacere approfondire con Lei è quello del collegamento tra imprese e territorio per delle politiche attive e concrete del lavoro, cosa si può esportare, a livello nazionale, da una esperienza così importante e qualificante come quella del distretto a Siena delle Nuove Tecnologie della Vita? Cosa si può fare in particolare per rendere ancora più attrattive oggi queste prospettive di lavoro qualificato in queste aree tecnico scientifiche?

A Siena sono presenti grandi competenze a livello italiano e internazionale, ritengo che il territorio senese abbia una grande opportunità, ma deve creare le condizioni affinché grandi imprese ed investitori lo scelgano a discapito di altre zone. Attrarre investitori non è una cosa banale, è fondamentale fare sistema tra aziende specializzate e creare cooperazione. A Siena siamo al top per quanto riguarda alcuni settori come le biotecnologie, ma su altri aspetti c’è ancora molto da lavorare e sviluppare. Il territorio deve incentivare le imprese a fare un ulteriore salto di qualità, potenziando anche le infrastrutture in modo da favorire la digitalizzazione.

SCHEDA CONFINDUSTRIA DISPOSITIVI MEDICI

Le imprese associate a Confindustria Dispositivi Medici sono realtà imprenditoriali innovative che lavorano nelle più diverse specializzazioni su Dispositivi Medici. Sono aziende grandi e piccole, nazionali e internazionali, multinazionali, Pmi e start-up e contoterzisti, giovani e dirompenti e consolidate, ognuna con la sua storia imprenditoriale, nelle diverse realtà merceologiche che vengono rappresentate da questa Associazione di Confindustria.

Con oltre 1, 5 milioni di tecnologie per la salute innovative sono protagonisti di un cambio di paradigma epocale che sta spostando il raggio di azione dalla cura alla prevenzione portandoci verso la cd medicina delle 4P: preventiva, predittiva, personalizzata e partecipativa (come viene definita dall’Associazione).

Il settore dei dispositivi medici in Italia genera un mercato che vale 16,7 miliardi di euro tra export e mercato interno e conta 4.323 aziende, che occupano 94.153 dipendenti. Si tratta di un tessuto industriale molto eterogeneo, altamente innovativo e specializzato, dove le piccole aziende convivono con i grandi gruppi.

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