IQ.09/05/2013- Roma crocevia diplomatico per il Medio Oriente.
Il segretario di Stato Usa John Kerry è nella capitale italiana per proseguire l’iniziativa di rilancio del negoziato israelo–palestinese affidatagli dal presidente Barak Obama, protagonista, nel marzo scorso, di una prima visita in Israele e nei Territori palestinesi. I colloqui avviati da Kerry nelle numerose spole tra israeliani e palestinesi e svariate missioni nell’area, riprendono a Roma con Tzipi Livni, ministro israeliano con delega al negoziato con i palestinesi e Nasser Judeh, ministro degli Esteri giordano.
Il colloquio con Emma Bonino
Giovedì 9 maggio il segretario di stato americano avrà colloqui con la nuova compagine del governo italiano: con il premier Enrico Letta e con il ministro Emma Bonino. Oltre al Medio oriente i dossier dell’attualità internazionale, a cominciare dalla Siria: Kerry è reduce da un faccia a faccia a Mosca con il leader del Cremlino Vladimir Putin sulle possibilità di trovare una soluzione politica alla crisi di Damasco. Il ministro Bonino incontrerà il segretario di Stato statunitense alla Farnesina e al termine dell’incontro è prevista una conferenza stampa.
Incontro Bonino-Livni: Italia auspica ripresa negoziati diretti
Le prospettive di pace in Medio Oriente sono state al centro anche di un approfondito scambio di vedute alla Farnesina fra il ministro Bonino e la collega israeliana Livni. Il Capo della diplomazia italiana ha ribadito il forte auspicio che riprendano i negoziati diretti fra le Parti e che venga presto ristabilito il clima di fiducia reciproca necessario per perseguire l’obiettivo dei due Stati che coesistano l’uno accanto all’altro in pace e sicurezza. Il titolare della Farnesina ha, in particolare, posto l’accento sul convinto sostegno che l’Italia continuerà a garantire, anche nel quadro europeo, all’intensa attività diplomatica che il Segretario di Stato statunitense Kerry sta svolgendo per la ripresa del processo di pace. Al riguardo, il ministro Bonino ha sottolineato che ogni soluzione dovrà comunque contemplare precise garanzie per la sicurezza di Israele ed adeguate misure volte a migliorare la situazione economica e le condizioni di vita nei Territori.