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Italia, un Paese di tennisti.

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Matteo Berrettini, Jannik Sinner

Lo cantavano anche i Coldplay: “Nel mio posto c’erano dei limiti che non potevo superare” ed è una frase che forse rispecchia i sentimenti di Matteo Berrettini negli ultimi anni. Diventato grande a Wimbledon in una giornata azzurra, con la sua finale ai Champions che ha fatto da antipasto al trionfo della Nazionale di Mancini ad Euro 2021, il tennista romano ha ritrovato sé stesso proprio nel giardino che mai come nella giornata di ieri lo ha fatto sentire a casa. Quella contro Sinner è una sconfitta al secondo turno, ma non si può ignorare la storia passata dei due tennisti italiani, una storia divergente e in grado di suscitare emozioni diverse se non addirittura opposte. La Volpe Rossa ha conferito una dimensione nuova alla racchetta italiana, mai raggiunta prima con la Coppa Davis, l’Australian Open e il primo posto nel ranking (ci auguriamo che i successi dell’anno olimpico non si siano esauriti qui); dall’altra parte, Matteo Berrettini è colui che aveva dato il via ai nuovi orizzonti che finalmente i nostri tennisti possono porsi, ma come una sorta di maledizione si è trovato poi piegato da infortuni e sfortune che hanno issato i limiti ai suoi sogni sul verde. Nel corso del derby, pur avendo perso l’incontro, Matteo ha dimostrato di aver finalmente oltrepassato quei limiti, di essere tornato a poter ricoprire un ruolo da grande protagonista nel circuito del tennis come lo era in quel 2021. Fu proprio The Hammer ad aprire al strada a Sinner alle Finals di Torino, ritirandosi in lacrime e lasciando spazio alla Volpe Rossa già nella prima edizione piemontese del torneo. A Wimbledon, fino ad ora è stato l’unico a mettere in difficoltà l’altoatesino – che in ogni caso rimane imbattuto nei derby contro gli italiani- che non soffriva in questo modo nei primi turni di un torneo da molto tempo .

Matteo Berrettini

Un bellissimo spot per il tennis italiano, in un centrale che tra il verde del campo, il bianco della tradizione e il rosso con la racchetta in mano sembrava essersi trasformato nel campo Pietrangeli del Foro Italico, portando in Inghilterra il nostro Tricolore. Quello che abbiamo visto in questo secondo turno ha conferito esperienza e positività sia a Jannik che a Matteo. Soprattutto quest’ultimo ha poi sottolineato l’importanza dell’essere tornato a sperimentare sensazioni positive tra il rettangolo di gioco e per di più contro un numero uno al mondo: “A un certo punto mi sono venuti i brividi perché ho sentito il pubblico che è impazzito e questa roba qua non ha eguali. Specie epensandoa a quei momenti ch non volevo neanche guardare i risultati perché soffrivo troppo. Già essere dove sono oggi, considerando i pochi tornei che ho fatto mi sorprende. Mi sono sentito fiero di giocare a testa alta contro il numero 1 del mondo” ha dichiarato ai microfoni di Eurosport. Berrettini è tornato ad amare ciò che fa, è tornato a divertirsi sul campo, che alla fine è il grande segreto di Jannik, giocare, vincere e anche perdere sempre con il sorriso.

Jasmine Paolini

Paolini, è festa doppia anche per lei

Forse dovremo convincerci che il calcio non è più lo sport nazionale. Il più praticato, probabilmente il più amato, ma oggi l’Italia è nel tennis che fa da padrona e, anche vista la figura azzurra contro la Svizzera, la competitività è ormai un qualcosa di sconosciuto a al mondo del pallone. In questi giorni londinesi contribuisce alla continua crescita della racchetta anche Jasmine Paolini, campionessa al 1000 di Dubai e finalista del Roland Garros. In due turni, contro Sorribes Tormo e Minnen, non ha ancora perso neanche un set. Ci è andata vicina contro la belga e l’ha spuntata al tie break. Adesso sulla sua strada ci sarà Bianca Andreescu, già campionessa slam all’età di 24 anni, ma reduce da una serie di sfortunati eventi che la rendono una nobile decaduta del circuito. Sui verdi prati inglesi, ha dato segnali confortanti nelle vittorie contro Cristian e Noskova, per entrambe sarà un test cruciale volto a definire le loro ambizioni londinesi e forse anche stagionali. Intanto, nell’attesa dalla supersfida con Andreescu, Jasmine ha continuato a gioire anche con Sara Errani sconfiggendo in tre set le wild card Dart/Lumsden. Con Pegula/Gauff all’orizzonte, al secondo turno si prospetta una scontro con le cece (sempre un’incognita minacciosa le giocatrici di questa nazione, specie in doppio) Kolodziejova/Siskova. Nel 2021 il calcio italiano trionfò sotto l’arco di Wembley, spetta ora al tennis ripulire il volto sportivo del Paese passando proprio per Londra. 

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