di Pietro Bardoscia
IQ. 14/11/2013 – La Germania esporta molto ma non compra in Europa; in parole povere: entrano 150 miliardi in più di quelli che escono.
L’indagine è scattata sulla base delle cifre della bilancia commerciale tedesca. I dati dell’ultimo quadrimestre e le previsioni autunnali della Commissione europea indicano che Berlino anche per il 2013 ha un surplus commerciale (cioè la differenza tra i beni esportati e quelli importati) pari al 7% del Prodotto interno lordo (Pil): la stessa quota del 2012.
Ma è dal 2007 che il surplus commerciale tedesco viaggia oltre il 6% della ricchezza nazionale, valore stabilito dall’Europa come soglia di allarme per individuare gli squilibri.
Cosa sta succedendo? L’euro si apprezza troppo, e gli altri Paesi Ue faticano a esportare.
Buona parte dei capitali che affluiscono all’interno dei confini tedeschi insomma provengono da fuori dei confini della zona euro.
Berlino quindi, spende poco (in euro) e accumula molto (in valuta straniera). Contribuisce così a fare aumentare il valore dell’euro sul mercato di cambio delle monete.
E cosa facciamo invece noi?
Aumentiamo l’IVA, prima dal 20 al 21% e poi dal 21 al 22% indebolendo il potere di acquisto dei cittadini e quindi bloccando ogni forma di ripresa della nostra produzione; creiamo la Service Tax; aumentiamo l’accise sulla benzina; riduciamo le detrazioni per le famiglie; non togliamo i tanti, troppi privilegi della Casta dei politici; aumentiamo l’Irperf a livello Regionale e Comunale; aumentiamo il costo delle sigarette; aumentano il ticket sanitario; aumentiamo gas, luce ed acqua. Si arriva a prospettare persino la vendita delle nostre spiagge!!
Tutto questo accompagnato da una recessione senza precedenti ed una disoccupazione in continuo aumento.
Allo stato attuale ci domandiamo: “Ne vale la pena rimanere nell’Eurozona a queste condizioni?”.