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LA FAVOLA IN UN SOGNO del Dott.Brozzi e Laura Cugini

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Buon pomeriggio cari deliziosi amici della domenica, problemi di salute mi hanno fatta stare lontana da voi, meno male che ho il mio medico personale che me li risolve in un attimo……il sempre caro Dott. Brozzi che nonostante i suoi impegni, riesce comunque a trovare tempo per i suoi pazienti e amici, io sò di essere insopportabile, ma lui mi aiuta lo stesso…..senza sopportarmi, quando l’amore vive in un cuore, c’è sempre e per chiunque. Grazie doc, a te e Fede, siete unici.

Passiamo subito ad uno scritto di Ivan che ormai fa parte del nostro team, eh si amici cari, siamo divenuti una squadra, tutto è cominciato con il Dott Brozzi medico della magica, poi scrittore e poeta, poi maestro di poesia ed ora abbiamo i nostri lettori fissi che non vedono l’ora di veder pubblicate le loro poesie.

Devo farvi i miei complimenti ragazzi, soprattutto per l’età, state dimostrando di avere delle idee e di questi tempi è importante, considerando quanti giovani passano la loro giornata sul pc soli con se stessi.

Quando si scrive un verso poetico, bello , brutto, corto, lungo, rimato e non, l’importante è scriverlo e avere anche il coraggio di farlo leggere agli altri senza preoccuparsi di eventuali giudizi negativi, questo significherebbe avere timore degli altri e la nostra “squadra” non ne ha, giusto?

Veniamo a noi dunque, leggiamo insieme al Dott Brozzi cosa è riuscito a comporre questa settimana il nostro giovane amico:

LA FAVOLA IN UN SOGNO

Per te che cercavi la favola in un

amore sognato fin da piccola.

Per te che hai riscaldato il mio cuore

senza chiedermi nulla in cambio.

Per te che desideravi una persona diversa

al tuo fianco e che mi amavi comunque.

Sono io ora a chiederti di vivere la

favola tanto agognata..

Sono io ora a provare pentimento degli

errori commessi e a desiderarmi diverso.

Sono proprio io ora a chiederti di

amarmi come un amore nuovo.

Non è tardi per amare nè

per tornare a sognare…….

Ivan Vita

Dobbiamo ammettere che Ivan ci sa fare e ci sta sorprendendo sempre più.

Passiamo allo scritto dell’altro giovane amico di Roma che da quando ha conosciuto personalmente il nostro “maestro” non fa altro che scrivere, scrivere, scrivere….ho scelto per voi questi versi:

IL PARCO MAGICO

L’entrata di un parco magico,

terra di colori, sogni e lacrime.

Io e zio sempre lì col cuore

lui non c’è più, è volato via….

era molto malato, ma forte

e sconfisse l’oscuro male.

Io ero un adolescente buono

e i miei occhi erano innocenti

ero bello, timido, romantico

tremavo per ogni cosa.

Ma zio era vicino a me ad ascoltarmi,

ora sono solo e confuso…..

Opocai

Il nostro amico usa firmarsi così ed io rispetto ciò che mi viene spedito, c’è una poesia che voglio farvi leggere e che trovo particolare, l’ha composta una lettrice e s’intitola:.

SCINTILLE IN FESTA

Scintille in festa

riflettono luci

su anonimi specchi;

ora accese ora mute

tracciano eventi

trascorsi

sull’onda fluttuante

del tempo

Era il povero desco

colmo di risa silenti

pur nel diniego

dei padri;

era l’antico braciere,

tepore d’ogni anima

sola

e il volto rugoso

dallo sguardo appassionato

sul mio cuore fanciullo.

Era la festa quotidiana

della vita

oggi memoria

sul non senso

vorticoso

del mio tempo.

M. P. Palleschi

Un’altra poesia del nostro team e che mi ha attratta per la sua fluidità è stata scritta da un’amica ormai fissa al nostro appuntamento domenicale:

Oltre le barriere

Poter scoprire

tutto ciò che di bello

c’e nella vita

oltre le barriere

elevate dal destino,

ma non di rado

da noi stessi create,

che incombenti

ci negano di vedere

come pur un fiore

allo sbocciare

possa aver le sembianze

di un prodigio.

Consuelo

A questo punto non può certo mancare il sonetto scritto per noi dal carissimo Dott. Brozzi, il quale non ci risparmia le sue rime in romanesco e neanche la sua sottile satira verso questa “politica stramba” che ci sta perseguitando da quasi un anno:

ER “SANTO DECA”

Nell’era dell’ormai “chissenefrega”

in cui “ognun per sé e Dio de tutti”

mischianno’nsieme boni e farabbutti,

chiunque trova n’santo se lo prega.

Stò presentaccio c’ogni futur nega

ndò pure i belli se fanno brutti

e co l’arberi boni senza frutti,

na sola cosa regna: “Santo Deca!”

Piace er peccator ma er Santo stanca

in de stà vita letta cor Bignami,

e li preggi depositati ‘n banca.

Li chiameno infatti “derivati”

sti fij de chi n’se sa come se chiami,

ringrazziannoli semo arivati!

Mario Brozzi

Abbiate ancora un attimo di pazienza, amici della domenica, anch’io ce la sto mettendo tutta e inseguo il maestro con i sonetti……come al solito il mio ve lo regalo per ultimo:

AMASSE SENZA PENSIERI

L’amore che ce vive in fonno ar core

sta niscosto e nun chiede che senti.

Lo dovemo custodì con calore

è la realtà dell’esseri viventi.

Perchè dovemo vive de rancore?

Er sentimento bono è nelle menti,

si lo capisci bene, sinnò more.

Pe amà nun se dev’esse intelligenti.

Trattanno che quarcuno nun capisce

com’è bello amasse senza pensieri,

pare chiaro che dopo se stupisce

senza crede ai sentimenti veri.

C’ha paura che l’antro lo rapisce,

ma è amore che appartiene ar ieri….

Cari amici, scrittori e poeti della domenica, ringraziando sempre il direttore di informazione quotidiana, Pietro Bardoscia che ci ospita su questa rubrica la domenica e il Dott Brozzi che collabora con noi, invio a tutti un forte abbraccio virtuale.

Laura Cugini

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