La Fiat dovra’ restituire al Lussemburgo “almeno 20 milioni” di euro. Lo ha stabilito la Commissione europea dopo 15 mesi di indagini sul trattamento fiscale privilegiato (“tax ruling”)di cui la filiale lussemburghese del gruppo automobilistico, Fiat Finance and Trade avrebbe goduto con “una riduzione indebita dell’onere fiscale per almeno 20-30 milioni dal 2012 ad oggi”.
Fca, dal suo canto, ribadisce oggi attraverso un portavoce di non avere ricevuto “alcun aiuto di Stato in Lussemburgo”.
“Fcf, la controllata di Fca in Lussemburgo – si diceva nella nota diramata ieri – non ha mai perseguito deroghe alle norme generali attraverso esenzioni o facilitazioni non generalmente accessibili nel sistema fiscale lussemburghese”.
E’ giunta anche la replica del governo del Lussemburgo, che “non condivide” il parere della Commissione e “si riserva ogni diritto”. “In particolare, la Commissione non dimostra in alcun modo l’esistenza di un vantaggio selettivo concesso a Fiat Finance and Trade nell’ambito del quadro giuridico nazionale”.
I “tax rulings” fra filiali di societa’ multinazionali e autorita’ di uno Stato, “allo scopo di ridurre artificiosamente l’onere fiscale di una societa’”, ha spiegato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, “non sono conformi alle norme Ue sugli aiuti di Stato. Spero che le decisioni di oggi facciano passare questo messaggio negli Stati, a livello di governi e imprese. Tutte le impree, grandi o piccole, multinazionali o non, devono pagare la loro giusta quota di tasse”.