La norma pro Uber e Ncc fa scattare la protesta dei tassisti in mezza Italia mentre il Garante per gli Scioperi chiede informazioni ai Prefetti e apre un fascicolo sull’improvviso stop del servizio ai cittadini. A Roma, in Corso Rinascimento, davanti al Senato, c’è un presidio di un migliaio di taxi – buona parte di quelli in turno nella città – contro l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che – questa l’accusa – favorirebbe servizi alternativi, come Uber o il noleggio senza conducente ( i cui costi oggi proprio per le proteste e l’assenza di taxi sono schizzati verso l’alto).
La norma – a firma di Lanzillotta e Cociancich – infatti, rinvia a fine anno il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un provvedimento che impedisca “l’esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente”, compreso dunque Uber, mentre si elimina la “territorialità” delle auto Ncc, quelle da “noleggio con conducente” che potranno, così, operare liberamente.