E’ stato presentato ieri, in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, lo studio “ La Psicologia al servizio della ristorazione”. Si tratta del primo report realizzato in Italia sullo stress lavorativo che riguarda chi opera nelle cucine e nelle sale dei ristoranti. La ricerca si sofferma in particolare sulle emozioni che vivono chi lavora nell’accoglienza e nei servizi di ristorazione . Il campione, che ha risposto ad un questionario di 30 domande, riguarda una fascia prevalentemente di operatori che hanno tra i 31 e i 65 anni ( 89,2%). Dai dati emerge che l’84% è titolare o co-titolare della propria attività mentre il 72% svolge questa professione da più di due decenni. Lo studio, disponibile in formato ebook, evidenzia in oltre che durante il periodo della pandemia gli operatori del settore non si sono dedicati al ricorso di un consulente psicologo o di un terapeuta quanto all’aggiornamento professionale (72,08%), agli hobby (63,07%) o al cercare notizie /informazioni (59,46%). Le criticità che emergono dalla ricerca sono state individuate dall’ 80,18% degli operatori nel turnover del personale, dal 55,85% nell’equilibrio vita lavorativa-vita privata , dal 54,95% negli orari di lavoro e dal 54,05% nei carichi di lavoro. Lo studio fa luce infine sui sintomi fisici legati allo stress di queste specifiche professioni venuti alla luce già prima della crisi pandemica. Tra questi si segnalano: criticità del sonno ( 54,4%), ansia ( 40,5%), tristezza ( 38,7%) e isolamento sociale ( 34,9%). “ La Psicologia al servizio della ristorazione” è stata realizzata dall’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto e dall’Ordine degli Psicologi del Lazio.
La Psicologia al servizio della ristorazione.
Lo studio, realizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio e dell’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, mette in evidenza i problemi legati allo stress di lavoro degli operatori della ristorazione.