“Esprimiamo il nostro cordoglio per le famiglie delle vittime che in queste ore hanno perso la vita in occasione degli eventi di calamità naturale che si stanno abbattendo sull’Italia. Il governo farà di tutto per la ricostruzione”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine del CdM sulla legge di stabilità.
“Siamo alla presentazione della legge di stabilità: è una legge che contiene molte, molte buone notizie. Si scrive legge di Stabilità ma si pronuncia legge di fiducia per un Paese più semplice e più giusto”, ha proseguito il premier.
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“Fino a qualche anno fa il mondo tirava, l’Italia arrancava. Adesso l’Italia è ripartita e il mondo non si sente benissimo. Non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi ma il punto è che va sottolineato con forza è che l’Italia è tornata alla crescita. Lo slogan di questa legge di stabilità è “Italia con segno più. Ora è il momento di consolidare questa ripresa”.
“Quando si presentava la finanziaria, i cittadini si chiedevano ‘dov’è che ci fregano quest’anno?’. Questa volta le tasse non solo non ci sono, ma vanno giù. Io sono orgoglioso delle riforme che stiamo facendo. Ma se c’è una cifra del nostro governo è il fatto che per la prima volta nella recente vicenda repubblicana le tasse vanno giù in modo sistematico costante e per noi anche sorprendente”.
Crescita. Per consolidare la crescita e le riforme è “decisivo che gli italiani abbiano la netta consapevolezza che il futuro è nelle loro mani. Il vittimismo rassegnato è un ostacolo alla crescita. Il nostro destino è nelle nostre mani, non è a Bruxelles o a New York o a Pechino.Dal 2016 per la prima volta dopo 9 anni il rapporto debito/pil in Italia cala. Cala non perché ce lo chiedono Juncker, Merkel o Moscovici, ma perché ce lo chiedono nostri figli e nipoti, è un fatto di serietà. Questo è un passaggio molto importante”.
Parametri europei. “La vera discussione in questa legge di stabilità è se accettiamo di rispettare tutte regole europee o no. Parte di noi ritiene che le regole debbano essere rispettate perchè da questo dipende la reputazione del Paese e una parte vorrebbe applicarle con più fantasia. La nostra scelta è rispettarle”.
Lo spazio flessibilità vale 13 miliardi. “La clausola riforme vale più di 8 miliardi: 0,5% del Pil. La clausola infrastrutture e investimenti vale 5 miliardi: 0,3% del Pil. Rispettando le regole europee fatte dai governi precedenti, grazie al lavoro del nostro governo, oggi c’è uno spazio di flessibilità in Ue che vale circa 13 miliardi”.