La stitichezza.

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La stitichezza è un disturbo molto comune che affligge molte persone, causando disagio e influenzando la qualità della vita. Approfondiamo insieme questo tema, analizzando le diverse tipologie, le cause e le possibili soluzioni, inclusi gli approcci nutrizionali e integrativi.

La Stitichezza: Un Viaggio nel Nostro Intestino

La stitichezza è un disturbo intestinale caratterizzato da difficoltà e infrequenza nell’evacuazione. Questo disagio, spesso sottovalutato, può avere diverse cause e manifestazioni, influenzando significativamente la qualità della vita.

Le Facce della Stitichezza: Un Mosaico di Manifestazioni

La stitichezza non è un’entità omogenea, ma si presenta in diverse forme, ognuna con caratteristiche specifiche. Possiamo distinguere tra stitichezza acuta e cronica.

La stitichezza acuta insorge improvvisamente e dura pochi giorni. Le cause possono essere molteplici, da un semplice cambiamento nell’alimentazione a condizioni più serie come un’infezione gastrointestinale. Spesso si risolve spontaneamente o con piccoli aggiustamenti nello stile di vita.

La stitichezza cronica, invece, persiste per settimane, mesi o addirittura anni. Le cause possono essere più complesse e includere patologie organiche, disordini alimentari, alterazioni della motilità intestinale o fattori psicologici.

È importante sottolineare che la stitichezza non è sempre causata dalle stesse ragioni. Possiamo distinguere diversi tipi di stitichezza in base al meccanismo alla base del disturbo.

Stitichezza da rallentato transito: In questo caso, le feci si muovono lentamente lungo l’intestino, diventando dure e secche.
Stitichezza da ostruzione: Un ostacolo fisico, come un tumore o una stenosi, impedisce il normale passaggio delle feci.
Sindrome dell’intestino irritabile con stitichezza: In questa condizione, la stitichezza si alterna a periodi di diarrea e spesso è accompagnata da gonfiore e dolore addominale.
Stipsi da defecazione ostruita: In questo caso, il problema non è tanto il transito intestinale, quanto la difficoltà a espellere le feci a causa di un’alterata coordinazione dei muscoli del pavimento pelvico.

La Scala di Bristol: un viaggio nel nostro intestino

La Scala di Bristol è uno strumento prezioso per comprendere il nostro transito intestinale. Ogni tipologia di feci presente nella scala può essere associata a specifiche cause o condizioni.

  1. Grumi duri e separati: Simili a noci o noccioline, indicano una grave stitichezza. Cause: Dieta povera di fibre, disidratazione cronica, farmaci (oppiacei, antidepressivi), patologie del colon (tumori, stenosi), disordini della motilità intestinale.
  2. Salsiccia dura e grumosa: Feci a forma di salsiccia, ma secche e dure. Cause: Simili al tipo 1, ma con una stitichezza meno grave. Possono essere causate anche da stress, sedentarietà e ignorare lo stimolo alla defecazione.
  3. Salsiccia con crepe in superficie: Feci a forma di salsiccia, ma con una consistenza più morbida e qualche crepa sulla superficie. Cause: Generalmente indica un transito intestinale normale, ma piccole variazioni possono essere dovute a lievi alterazioni nella dieta o allo stress.
  4. Salsiccia morbida, con bordi lisci: Feci a forma di salsiccia, morbide e facili da evacuare. Cause: Considerato l’ideale, indica un buon equilibrio tra assunzione di liquidi e fibre.
  5. Pezzi morbidi, con bordi sfumati: Feci morbide, ma non liquide, con una forma indefinita. Cause: Possono essere dovute a un’alimentazione ricca di fibre, ma anche a una leggera irritazione intestinale o a una sindrome dell’intestino irritabile.
  6. Fiocchi morbidi, a pezzi: Feci morbide, ma separate in pezzi. Cause: Possono indicare una leggera diarrea, spesso associata a infezioni virali o a intolleranze alimentari.
  7. Acquosa, senza forma: Feci liquide, senza forma solida, indicative di diarrea. Cause: Infezioni batteriche o virali, intolleranze alimentari, malattie infiammatorie intestinali, sindrome dell’intestino irritabile.

Interpretazione della Scala

Tipi 1 e 2: Indicano stitichezza. Le feci rimangono a lungo nell’intestino, assorbendo troppa acqua e diventando dure. Tipi 3 e 4: Rappresentano un transito intestinale regolare e sano. Tipi 5 e 6: Possono indicare una leggera diarrea o un’alimentazione ricca di fibre. Tipo 7: Indica una diarrea acuta, che può essere causata da infezioni, intolleranze alimentari o altre patologie.

Tenendo un diario delle proprie evacuazioni e classificandole secondo la Scala di Bristol, è possibile individuare eventuali anomalie e parlarne con il proprio medico: la Scala di Bristol può essere utile per diagnosticare alcune patologie intestinali, come la stitichezza cronica, la sindrome dell’intestino irritabile o la diarrea. Se si stanno seguendo delle terapie per problemi intestinali, la Scala di Bristol può aiutare a valutare l’efficacia dei trattamenti.

Attenzione però: la Scala di Bristol fornisce solo un’indicazione generale sulla salute intestinale perchè si concentra solo sulla consistenza delle feci e non tiene conto di altri sintomi, come il dolore addominale, il gonfiore o il senso di incompletezza dopo l’evacuazione. Per una diagnosi accurata è sempre necessario consultare un medico.

Cosa influisce sulla consistenza delle feci?

  • Alimentazione: La quantità e la qualità delle fibre, l’assunzione di liquidi, gli alimenti fermentati e le intolleranze alimentari influenzano significativamente la consistenza delle feci.
  • Stile di vita: Sedentarietà, stress, ignorare lo stimolo alla defecazione possono causare stitichezza.
  • Farmaci: Alcuni farmaci, come gli oppiacei, gli antidepressivi e alcuni antiacidi, possono rallentare il transito intestinale.
  • Patologie: Malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome dell’intestino irritabile, diabete, ipotiroidismo e tumori possono alterare la consistenza delle feci. 
  • Alterazioni della motilità intestinale: Problemi nel movimento delle feci lungo l’intestino possono essere causati da disfunzioni muscolari o nervose.
  • Microbiota intestinale: Uno squilibrio della flora batterica intestinale può influenzare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, alterando la consistenza delle feci.

Ricorda: La Scala di Bristol è uno strumento utile, ma non sostituisce la diagnosi medica. Se hai dubbi o preoccupazioni sulla tua salute intestinale, consulta il tuo medico.

Il Microbiota Intestinale: Un Ecosistema Fondamentale

Il nostro intestino è abitato da miliardi di microrganismi che costituiscono il microbiota intestinale. Questo complesso ecosistema svolge un ruolo cruciale in numerose funzioni dell’organismo, tra cui la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e la modulazione del sistema immunitario.

Un microbiota sano è fondamentale per garantire un regolare transito intestinale. I batteri intestinali producono infatti acidi grassi a catena corta, come l’acido butirrico, che nutrono le cellule dell’intestino e stimolano la motilità. Inoltre, il microbiota interagisce con il sistema nervoso enterico, una sorta di “secondo cervello” presente nell’intestino, influenzando la comunicazione tra i neuroni e le cellule muscolari intestinali.

Quando il microbiota è alterato, ad esempio a causa di una dieta scorretta, dell’uso prolungato di antibiotici o di altre condizioni patologiche, si può verificare una disbiosi intestinale, che può contribuire allo sviluppo della stitichezza. Una flora batterica squilibrata può infatti ridurre la produzione di acidi grassi a catena corta, alterare la motilità intestinale e favorire la proliferazione di batteri patogeni.

Il Ruolo della Dieta

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel modulare il microbiota intestinale. Una dieta ricca di fibre, come quella contenuta in frutta, verdura, legumi e cereali integrali, favorisce la crescita di batteri benefici e stimola la produzione di acidi grassi a catena corta. Al contrario, una dieta povera di fibre e ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi può alterare l’equilibrio del microbiota e contribuire alla stitichezza.

Altri Fattori che Influenzano la Stitichezza

Oltre alla dieta e al microbiota, altri fattori possono influenzare la comparsa della stitichezza possono essere L’attività fisica: L’esercizio fisico regolare stimola la peristalsi intestinale e favorisce l’evacuazione; L’idratazione: Bere a sufficienza ammorbidisce le feci e facilita il transito intestinale; Lo stress: Lo stress cronico può alterare la motilità intestinale e contribuire alla stitichezza; I farmaci: Alcuni farmaci, come gli oppiacei e gli antidepressivi, possono rallentare il transito intestinale.

Conclusioni

La stitichezza è un disturbo complesso che può avere diverse cause. Per affrontarla efficacemente è fondamentale individuare e trattare la causa sottostante. Un approccio multifattoriale che comprenda modifiche dello stile di vita, terapia farmacologica, se necessaria, e l’attenzione al proprio microbiota intestinale, può essere efficace nel migliorare la regolarità intestinale e la qualità della vita.

Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
Per info e contatti: cell. 347.5706003

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