Il terzo settore non è solo una realtà ricca di professionisti spesso non valorizzati in maniera opportuna, ma anche di tantissimi volontari che mettono al servizio degli altri la loro esperienza e umanità. I vantaggi “ pratici” del volontariato non possono essere spiegati in termini meramente materiali ma hanno la loro motivazione più profonda nella realizzazione personale, in quel qualcosa che “ ti fa vivere”. Questa è anche la storia del quarantenne Marco Castiglia, un rappresentante di commercio di Carcare in provincia di Savona oltre che volontario dell’Associazione “diversamentevb”. In questa intervista ci parla della sua esperienza e della realtà con cui collabora che si occupa di stare “a fianco” delle persone diversamente abili.
Di cosa si occupa l’Associazione ” diversamentevb”?
Desideriamo che quanto per noi è normale, a volte scontato, perché fa parte di una quotidianità (una passeggiata in compagnia, un aperitivo, una pizza, prendere parte a un concerto…) sia possibile anche per chi si sposta con una sedie a rotelle, abita in una struttura… per le persone con disabilità. Ci poniamo come amici e siamo convinti che ognuno di noi sia portatore di una o più divers-abilità che ci rendono unici e diventano una ricchezza se condivise. In sintesi: condividiamo il quotidiano con i nostri amici. Affianchiamo con tanta umiltà l’operato degli specialisti: educatori, assistenti sociali, responsabili di struttura. Per ogni persona che avviciniamo ci sono uno o più progetti personalizzati e volti innanzitutto al miglioramento dell’autonomia e della “normalità” di vita. Ci siamo accorti di quanto siano importanti le uscite con noi volontari senza la presenza di figure quali ad esempio educatori, in quanto ciò consente di “mettersi alla prova alla pari” nella quotidianità. Questo è possibile grazie ad un attento lavoro svolto in sintonia e sinergia con famigliari, caregivers e specialisti. Prima e dopo ogni uscita/attività ci sono tempi dedicati a accordi, scambi di comunicazioni, confronto. Si occupa di questo in particolare Anna che è il tramite con le varie figure preposte e poi condivide con noi in modo che tutti i volontari possano davvero mettersi a “fianco”. Volutamente ho usato l’espressione “a fianco” invece che “aiuto” perché prima di “aiutare” è necessario mettersi vicini, sentirsi prossimi, “a fianco”. Questo è il nostro desiderio più grande. E’ commovente poi come ci scopriamo tutti semplicemente impregnati di umanità: stesse paure, stessi desideri, stesse speranze… Cito una frase del dott. Alberto Brero, educatore e coordinatore di struttura: “Da ogni persona c’è sempre qualcosa da imparare. Anche chi abita in struttura, vive le stesse cose di chi abita a casa… solo a volte con meno isterismo e più realismo”. E noi da Alberto abbiamo veramente imparato un mondo di cose.
Tra soci e volontari quanti siete?
I soci fondatori di “diversamentevb” sono 9, l’associazione insieme a “diversamente” è composta da 300 volontari.
Ci parli della storia dell’Associazione?
L’associazione “diversamentevb” è nata nel febbraio 2022 con questa denominazione ma è attiva da cinquant’anni, precedentemente si chiamava Opera Diocesana Pellegrinaggi. Nel 2017 prende il nome di “diversamente”. Uno dei fondatori, il grafico Gilberto Golinelli , purtroppo volato in Cielo lo scorso settembre, ne inventa il logo inserendo un cuore azzurro al posto della “m”. Quel “cuore” diventa la prospettiva da cui porsi e con cui guardarsi gli uni gli altri, facendo ricchezza reciproca delle diverse abilità di cui ciascuno è portatore. “diversamente” ha sede a Mondovì (provincia di Cuneo) e da febbraio si costituisce anche in Val Bormida con sede a Roccavignale (provincia di Savona) e per questo acquisisce nel nome “vb” come la valle.L’associazione diversamentevb, quindi, opera sul territorio ligure – attualmente nella provincia di Savona. In futuro magari estenderemo le nostre attività nella zona denominata “basso Piemonte” perchè è proprio qui che confinano e si incrociano Liguria e Piemonte. Dalle sue origini l’associazione, seppur con la variazione di nome, si occupa di vicinanza a persone con disabilità. L’Opera Diocesana Pellegrinaggi nel suo nome originario, nacque per accompagnare le persone a Lourdes poi ci si è accorti che quel tempo non era sufficiente e abbiamo iniziato a farci compagnia tutto l’anno e ora possiamo dire quasi quotidianamente; il pellegrinaggio è diventato così un momento di vacanza da vivere insieme come un grande gruppo di amici.
I vostri ultimi progetti?
Tanti dei nostri progetti sono parte di un grande incubatore di idee/contenitore denominato “diversamenteVilla” (partito nel 2018) nato dall’unione delle realtà “diversamentevb” e “Centro socio riabilitativo Villa Sanguinetti” e gestito a Cairo dalla Coop “Lanza del Vasto” con sede a Genova. Da qui hanno preso vita progetti quotidiani di affiancamento/vicinanza a varie persone: telefonate, piccole commissioni, uscite ordinarie… poi il nostro sostegno a due progetti dedicati allo sport e nati da un bando promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e ASL2 in cui siamo entrati a far parte tramite la collaborazione con la Cooperativa Lanza del Vasto, per cui ci siamo impegnati per garantire la partecipazione di alcune persone ad una squadra paralimpica di hockey su prato (circa 50 km percorsi da una nostra volontaria tutti i martedì per raggiungere le persone a casa e accompagnarle agli allenamenti e viceversa) e la presenza, sempre settimanalmente, ad un corso di ginnastica dolce itinerante. Stiamo portando avanti, inoltre, un progetto dedicato all’inserimento lavorativo e in particolare alla realizzazione di bomboniere che vede il coinvolgimento di persone con disabilità e volontari.
Sono proseguite le collaborazioni con alcune case di riposo della zona e, non potendo fisicamente entrare, ci siamo dedicati alla realizzazione di manufatti insieme “a distanza” .
Abbiamo preso parte a manifestazioni del territorio e aperte a tutti camminate, sagre paesane, eventi culturali. L’11 giugno abbiamo festeggiato a Montezemolo “diversamente day”: giornata di festa e attività interamente gratuite adatte a tutti, in particolare c’è stata la possibilità di diventare “co-driver” per un giorno salendo su auto da rally e percorrendo un tratto di strada a fianco di piloti professionisti. Una giornata spettacolare che ha visto la partecipazione di circa 200 persone tra cui 40 con disabilità provenienti dal monregalese e dalla Val Bormida.
E per il futuro?
Molti progetti.
Proseguire le varie attività del nostro incubatore di idee “diversamenteVilla” tra cui:
Organizzare nuovamente la babbodiversamenterun: unica manifestazione in Italia ideata e organizzata anche da persone con disabilità che siedono insieme ai volontari alla pari per ideare, progettare,realizzare.
Portare avanti il discorso dell’inserimento lavorativo.
Promuovere sempre di più una cultura corretta verso il mondo della disabilità cercando di utilizzare termini adatti e abbattendo luoghi comuni: chi sta in una struttura la ABITA (come una casa), non è ospite; le persone con disabilità NON sono malate; chi ha difficoltà a camminare utilizza una sedia a rotelle, NON una “carrozzella” nè tantomeno “ci si siede sopra”!!!; nessuno ha un handicap o ne è portatore, tutti abbiamo diverse abilità!!! e avanti…
Continuare a sostenere i progetti sul tema sport.
Continuare ad affiancare le persone nei loro progetti di vita.
Proseguire con uscite e attività varie nel quotidiano.
Riprendere la nostra presenza, se possibile, nelle case di riposo per trascorrere tempo in compagnia tra canti e tombolate (prima del Covid eravamo presenti in due strutture una volta al mese, e in un’altra tre volte all’anno).A fine luglio poi organizzeremo il pellegrinaggio a Lourdes.
Come sei venuto a contatto con questa Associazione?
Ho conosciuto l’associazione “Diversamente” tramite un’amica, Anna, frequentavamo un corso di canto insieme. Una sera mi ha invitato a partecipare a una giornata di festa con loro e pranzare tutti insieme. Era la primavera 2019.
Ho accettato ed è stata una grande emozione. In particolare sono rimasto colpito dalla felicità degli “amici speciali” (persone con disabilità) e dal loro affetto verso i volontari…un affetto reciproco, fatto a volte di sguardi, piccoli gesti di attenzione, come accade tra amici veri, quelli che ti entrano nel cuore. Dal quel giorno mi sono lasciato coinvolgere sempre di più e ho capito una cosa molto importante: “Io aiuto loro ma soprattutto loro aiutano me”….
Sei una persona pratica, un rappresentante di commercio, qualcuno direbbe che la tua attività di volontario è una contraddizione. Cosa rispondi?
Il lavoro è uno “strumento che ti aiuta a vivere” , il volontariato uno “strumento che ti fa vivere”
Cosa ti dà il volontariato?
Il volontariato mi trasmette tanta gioia e serenità. Gli impegni si sono moltiplicati ma ne vale la pena, anzi “ne vale la goia!!!”
E’ un “investimento” che consigli?
Si lo consiglierei a tutti….
( La redazione di Informazione Quotidiana ringrazia per la collaborazione nella realizzazione dell’intervista la dottoressa Anna Cantoni).