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LA VIRTU’ NEI GALATEI, SGUARDO SUI COSTUMI BRESCIANI NEI SECOLI SCORSI

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Il convegno è organizzato da Fondazione Civiltà Bresciana, Associazione Amici della Fondazione, Fondazione Caccia Dominioni
LA VIRTU’ NEI GALATEI, SGUARDO SUI COSTUMI BRESCIANI NEI SECOLI SCORSI

“La virtù nei galatei” è il tema del convegno che la Fondazione Civiltà Bresciana, con l’Associazione Amici della Fondazione e con la Fondazione Caccia Dominioni organizza il 22 novembre 2014 alle ore 15 in Sala Piamarta, via S. Faustino 70, Brescia.

Dopo il saluto delle autorità, intervengono

Maurizio Tagliaferri “Il perfetto diplomatico del Barbaro”;

Ivo Amendolagine “Il Gavanto … controllore dei galatei”;

Inge Botteri “La descrizione dei costumi italiani” di Pietro Calepio (1727);

Maurizio Piseri “Dalla virtù al buon comportamento. Le prime esperienze di istruzione pubblica e laica nell’età delle riforme teresiano-giuseppine con qualche esempio della Brescia veneziana”;

Giovanni Scarabelli “L’educazione della donna a Brescia all’inizio dell’Ottocento”.

Il convegno, preceduto da “Dalla virtù al precetto” (2013) e seguito da “Dalla pragmaticità alla santità (2015), è parte dei seminari che, con il titolo “Felicità, Virtù, Libertà-Contaminazione o consenso nella cultura e nel comportamento morale fra mondo religioso e mondo civile negli ultimi cinquecento anni”, nell’arco di un triennio, intende dimostrare come l’influenza tra cultura cattolica e cultura del vivere civile si venga a coagulare in alcune importanti norme del vivere consociato.

E’ evidente che tale influenza sta nell’ordine delle cose, essendo da un lato l’evangelizzazione la missione che la Chiesa ha nel mondo, e dall’altro, essendo stata e tutt’ora per molti essendo la religione cattolica un fattore importante nella vita individuale e sociale, nonché politica, degli italiani.

I relatori affrontano l’evolversi storico, in campo nazionale e locale, (Brescia) dell’educazione, osservando il rapporto di assorbimento dei riti e dei metodi cattolici nella vita quotidiana e i suoi successivi cambiamenti nell’evoluzione dalla società feudale a quella curtense e borghese.

Interessante è confrontare quanto di questo progetto generale è stato percepito e rielaborato nella realtà bresciana e valutarne  le novità e le difformità.

‎da sin. mons. Antonio Fappani, Francesco Lechi, Achille Colombo Clerici, Ivo Amendolagine
‎da sin. mons. Antonio Fappani, Francesco Lechi, Achille Colombo Clerici, Ivo Amendolagine

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