La web tax torna nel dibattito sulla manovra. Due proposte firmate dalla sinistra Pd e da Pastorino e Civati chiedono infatti che scatti l’obbligo di partita Iva italiana per chi vende servizi online in Italia. E lo stesso deve valere anche per gli spazi pubblicitari, che vanno acquistati attraverso soggetti titolari di partita Iva italiana. Emendamenti che sono stati per ora accantonati con il governo che apre sulla necessità di affrontare il problema. “A mio giudizio – precisa il viceministro Enrico Morando – questa imposta va introdotta, ma bisogna organizzarla in modo tale che non costituisca un’iniziativa unilaterale che sia ragione di penalizzazione”. L’accantonamento delle proposte, aggiunge, “non è per non parlarne adesso, sappiamo che questo è un tema che dobbiamo affrontare ma non siamo perfettamente pronti nella definizione di un concerto” perché si tratta di norme che “vanno definite in una dimensione internazionale”. Quando “approfondiremo il tema daremo evidenza delle iniziative italiane per introdurre questa forma di imposta a livello europeo”.