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L’amore nell’epoca del metaverso.

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E’ difficile parlare di amore in pieno ventunesimo secolo. La tv, i social, le canzoni lo usano come il prezzemolo e lo cospargono come melassa con cui condire persino la spazzatura. Scopriamo così le grandi e travolgenti passioni di veline, calciatori, tronisti e altri potenti di cartapesta che assurgono a simbolo di un improprio “ romanticismo” passato troppo in fretta da Rostand a Maria de Filippi. Spesso l’amore è diventato anche la licenza per fare quello che si vuole in base a istinto e egoismo. L’attempato che distrugge la famiglia per scappare con la giovane amante, il fedifrago che non esista a intrattenere più relazioni promettendo divertito eterna fedeltà alle rispettive compagne e gli immaturi che vogliono essere coppia tra continui ripensamenti e ancora maggiori bugie. Nulla di nuovo per molti aspetti, ma quello che un tempo era ritenuto vergogna ora, nella moderna società del consumismo di massa, è assurto a regola di condotta che pretende di essere adulta e persino pensosa. Fosse servito almeno Reich, il papà della rivoluzione sessuale ampiamente frainteso, che desiderava liberare l’eros dai tabù per renderlo più sereno al fine di rimuovere egotismo, blocchi e depravazioni. Nulla. E nell’epoca della pubblicità un povero psicologo umanitario è stato ridotto ad antesignano della “pornografia dei sentimenti”.

La moderna società dei consumi non è più matura, ma più alienata. Uomini e donne eterni adolescenti si sentono grandiosi nel delirio della loro superficialità, la stessa che alla fine lascia soli, disperati. Le persone non sanno più parlare e riconoscersi, per sfuggire a questa maledizioni si rifugiano in una sorta di superomismo “ verdoniano”. Jessica e Ivano si sentono Andrea Sperelli ed Elena Muti. La cosa potrebbe essere perfino buffa ma questa isteria collettiva ha nei casi più estremi anche riti di morte.L’ultimo atroce femminicidio riguarda una giovane donna incinta di sette mesi, la ventinovenne, Giulia Tramontano. La ragazza è stata assassinata dal compagno tal Alessandro Impagnatiello desideroso di essere “ libero” per potersi dedicare ad un’ altra relazione.

L’episodio è estremo ma non raro. Riguarda un possibile disturbato, incapace forse di comprendere persino la gravità delle sue azioni ma è significativo di una tendenza diffusa. L’altro non esiste , l’amore è consumo, impossibile costruire qualcosa capace di edificarsi sul tempo. La cultura della scienza ha voluta idolatrare la ragione fino al punto di consegnarsi ad un sortilegio che ha oscurato cielo e stelle. Abbiamo perso la capacità di connettere le piccole cose della vita con le grandi forze che muovono ogni cosa e l’Amore che può essere eros, philos e agape è stato ridotto a videogioco a consumo. Povero Cupido , piccolo dio alato tanto simile anche per i pagani ad un angelo bambino, sei stato trasformato in pollame da batteria farcito di antibiotici. Ti hanno reso adatto agli spot della tv. Ermete tuo padre, dio della magia che tutto trasforma e Afrodite, tua madre, dea della bellezza insegnavano altro.

Ma miti e poesia sono in esilio in questo strano mondo da metaverso dove tutto scorre in maniera inafferrabile rendendoci pietre e fantasmi. Nel mondo dell’amore di oggi poi non mancano i mostri. Da sempre in agguato, la confusione del contemporaneo ha reso più difficile riconoscerli. Si è passati dagli stupratori, orchi del mondo basico, ai narcisisti, nuovi vampiri dell’era elettronica. L’ineluttabile complessità che ci caratterizza ha tra i suoi effetti il moltiplicarsi delle ombre che oscurano il bene. I narcisisti manipolativi in particolari sono gli elementi più caratteristici della nuova fauna fantastica in cui alberga l’orrore. Per loro è normale commettere il male verso gli altri a causa dei loro deliri mentali e ai problemi di strutturazione della loro personalità. La chiave per comprenderli è l’insensibilità verso le vite altrui e il sentirsi sempre e comunque centro del mondo a cui tutto il resto è dovuto. L’ istinto egoico e predatorio, il bombardamento d’amore che sanno esercitare e la capacità poi di sottrarsi li rende seduttori e aguzzini naturali in particolare verso chi ha bisogno di affetto.i Desiderosi di vampirizzare gli altri, i narcisisti manipolativi si nutrono dell’energia altrui minando l’autostima e facendo leva sulle fragilità. Vittime possono essere anche gli uomini per quanto una narrazione sessista descriva il fenomeno come solo femminile. Imparare ad amare e a vivere la vita in maniera matura senza senso di dipendenza grazie all’autostima e privi dell’ansia d’attaccamento sono il necessario salto evolutivo capace di dare la giusta centratura per non essere vittime di queste persone da cui è necessario, una volta smascherate, allontanarsi il prima possibile.

Descritti i pericoli o parte di questi, la domanda resta: amare ha senso anche nel mondo di oggi? I rischi certo incombono ma in un’epoca di bombe atomiche e di cyberspazi l’amore resta ancora la più grande forza dell’universo , l’unica in grado di salvare noi stessi e l’umanità. Oltre i mostri dell’amore malato e l’alienazione di quello a consumo è ancora ciò “ che move il sole e le altre stelle”, a ricordarci che non siamo soli e che è possibile vivere consci di sé insieme e con gli altri. Amore, molte potrebbero essere le istruzioni per l’uso ma le regole di fronte a ciò che è complesso sono fragili e saccenti perché come diceva Oscar Wilde “ appena uno si mette a pensare, diventa tutto naso o tutta fronte, o qualche cosa di orribile”. Più può la vita e la sofferenza se sappiamo elaborarla in consapevolezza. Unico aiuto per avvicinarci a ciò che vibra verità resta il ricordo che può suggerisci il bello come l’arte, il sorriso, l’abbraccio dei bimbi , gli scherzi dei gatti, i primi rossori, le carezze dei forti e dei deboli. Mille parole sono state scritte al riguardo e molto ci sarebbe da dire ma per concludere va bene Tolstoj : “Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l’amore, e non possiamo intenderlo altrimenti”.

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