Il campione di calcio, l’attacante argentino Leo Messi, è stato condannato insieme al padre Jorge Horacio a 21 mesi di carcere per frode fiscale. Il giocatore, cinque volte Pallone d’Oro, non andrà comunque in prigione perchè si tratta di una pena inferiore a due anni. L’attaccante dell’Albiceleste aveva provato a giustificarsi dicendo di fidarsi di suo padre.
Il pubblico ministero aveva chiesto al giudice di non processare il calciatore ritenendo il padre unico responsabile della truffa. Ma il magistrato ha accolto il ricorso dell’avvocatura dello Stato per la quale Messi non poteva non essere al corrente del fatto che le somme relative ai diritti di immagine venissero incassate da società con sede in paradisi fiscali.
“Lui e il padre sono profani in materia tributaria ma sono capaci di capire cosa significa pagare le tasse. Lo capisce anche un bambino di dieci anni e questo Messi dovrebbe capirlo senza alcun problema”, aveva detto l’avvocato.
Le tasse contestate al calciatore argentino riguardano i diritti di immagine degli anni che vanno dal 2007 al 2009 per un valore di 4,1 milioni di euro.