Appello di Tripoli a all’Onu e all’Ue per sicurezza pozzi petrolio.
Intanto, fonti di governo e Stato maggiore Difesa smentiscono notizie di stampa, come destituite di fondamento, che oggi parlavano dell’ offerta da parte di Roma di 900 soldati.
Il governo libico ha chiesto aiuto per proteggere i pozzi petroliferi dalla minaccia dell’Isis, e la comunità internazionale ha risposto. Da Hannover, il premier Matteo Renzi ha assicurato il “sostegno unanime” del G5 al governo Sarraj e che l’Italia sarà “sensibile” alle sue richieste, quando verranno “formalizzate”. A Tripoli il Consiglio presidenziale guidato dal primo ministro Fayez al Sarraj prosegue a piccoli passi nel tentativo di dare un ordine al caos libico. Ieri, è arrivata la richiesta di aiuto all’Onu, agli europei ed ai Paesi africani confinanti per proteggere le risorse petrolifere, dopo un’allerta su possibili attacchi a istallazioni anche marittime, tanto più che due giorni fa i miliziani dello Stato Islamico hanno lanciato una nuova offensiva contro i pozzi di Brega, nell’est del Paese.