Home Cultura L’ultimo lavoro di Roberto Mendicino al “1°Premio Internazionale Arte Palermo”

L’ultimo lavoro di Roberto Mendicino al “1°Premio Internazionale Arte Palermo”

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Scultura, pittura e fotografia sono le sezioni presenti al Primo Premio Internazionale Arte a Palermo, dove all’artista calabrese Roberto Mendicino gli sono stati conferiti riconoscimenti importanti. Roberto Mendicino nasce a Cosenza e vive attualmente a Cerisano; per l’occasione il 26 Luglio 2018 presso il Teatro Biondo di Palermo sono state scelte dalla commissione due  opere  significative tra cui :Vergine Sposa col BambinoLa Scena Oltre,grazie alle quali ha ricevuto un attestato di merito artistico e una recensione stampata dal critico d’arte Paolo Levi.

Roberto Mendicino già a 15 anni inizia a dipingere ad olio,a cui si aggiungeranno altre tecniche di scultura rappresentate nei suoi dipinti. Nel percorso artistico di Roberto Mendicino tutto tende ad instaurare un rapporto dialogico ed interattivo con il destinatario, con l’osservatore attento e anche critico, effetto di scelte stilistiche all’avanguardia, in cui pensa ai suoi personaggi, alle sue opere e ai suoi dipinti in  funzione delle relazioni emotive e sensoriali, tipiche di chi fa arte al servizio di tutti o di chi ne volesse trarre beneficio. Le sue opere sono frutto di tecniche del disegno: sono presenti composizioni di colori a tempera ed olio, ed utilizza anche la  tecnica del puntinismo con la produzione di varie serigrafie.

Sono suoi i riconoscimenti ricevuti durante il Premio Internazionale Art di Spoleto nel 2016,oppure il primo posto per tre anni consecutivi al “Borgia Film Festival” nella sezione pittura, ed anche il successo di pubblico e di critica in occasione della mostra personale “Maschere nel deserto”accanto alla mostra “I deserti dell’anima”presso la Biblioteca nazionale nel 2017. Varie le sue partecipazioni con gli attestati di merito rispetto alla sua arte, una su tutte la partecipazione al Festival Internazionale del Deod’ Art, tuttavia anche importanti sono stati i premi ricevuti in altre occasioni, ad esempio il premio internazionale d’arte “I Guerrieri di Riace” a Lecce, oppure il “Premio Galarte” presso il Museo del Presente a  Rende e tanti altri ancora, di cui va fiero.

In questa sede è opportuno focalizzare l’attenzione sul suo dipinto “La scena oltre”, un compendio dei suoi deserti dell’anima, del suo cammino di artista poliedrico e nello stesso tempo di indagatore di sogni e profondità dell’essere attraverso una ricerca spasmodica di anima e corpo, luce e riflesso, vita e morte, profondo ed eterno.

La scena Oltre , per dirla con lo scrittore Flavio Nimpo, vuole essere una suggestione ossimorica tra luce e buio che pervade il dipinto,dove si rievoca l’Impero delle luci di Magritte, ciononostante il rosso della manica contrasta il grigiore della realtà circostante. Grigio e rosso diventano i colori d’impatto del dipinto, volutamente inseriti per restituire effetti cromatici d’oltralpe, ragione per cui l’autore rintraccia ciò che è rimasto della profondità, dell’uomo e della sua umanità.

Un’arte a misura d’uomo è quella di Roberto Mendicino, capace di coinvolgere le sfere del nostro Io, entrando in contatto con l’Infinito, con l’Oltre ( un oltre che esiste per l’artista), con lo scopo di creare suspence, suggestioni, pensieri con riflessi di luce ed ombre. Osservando i suoi dipinti,sono evidenti gli influssi artistici della sua storia calabrese, difatti nell’ultima opera  “La scena oltre”l’artista decide di raffigurare la Piazza XV Marzo,un tempo Piazza Prefettura, ed in questa rappresentazione si percepisce la fedeltà alla sua terra, al simbolismo e ai tratti psicologici dei dipinti esposti:un’interpretazione itinerante nella mente e nel corpo, in stretta connessione con l’uomo al centro del mondo.

di Matteo Spagnuolo

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