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Macron ai francesi: ‘Ho sentito la vostra rabbia ma la riforma delle pensioni era necessaria’.

Il presidente in tv poi prova a voltare pagina: 'Ora lavoro, giustizia e progresso'.

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Meno di 15 minuti per provare a chiudere tre mesi che hanno spaccato la Francia e una crisi sociale che sembra ancora lontana dalla conclusione: Emmanuel Macron ha detto di aver “sentito la rabbia” dei francesi, ammettendo che la riforma che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni, pur “necessaria”, “non è stata accettata”.

Poi ha provato ad annunciare “tre cantieri” con i quali vorrebbe voltare pagina, ma i commenti dei sindacati e dell’opposizione sono stati univoci nell’attaccare un presidente “sconnesso dalla realtà”: la lotta continua, il primo maggio sarà una giornata “storica”, la promessa.

Registrato nei saloni dell’Eliseo, il primo discorso dopo le ultime giornate di polemiche con la promulgazione della legge di riforma ha rispecchiato le previsioni. Macron ha espresso il suo “rammarico” perché la riforma non è stata “accettata” ma ha ribadito che era assolutamente “necessaria per difendere le pensioni di tutti” e non dover “abbassare le pensioni” stesse, “aumentare i contributi” oppure semplicemente “non fare nulla”. “Ma ho sentito la rabbia espressa di fronte a un lavoro che non consente più di vivere bene, di fronte ai prezzi che salgono, alla benzina, alla spesa”.

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Per voltare pagina, Macron ha annunciato di voler dare vita “a un nuovo patto della vita sul lavoro” già “dalle prossime settimane, e per questo ha invitato sindacati e imprenditori all’Eliseo da domani per discutere. Un appuntamento che i leader dei sindacati hanno già annunciato di voler boicottare dopo la promulgazione della legge che avevano chiesto a Macron, fino all’ultimo, di non firmare. Il capo dell’Eliseo ha rilanciato: “La porta sarà sempre aperta per i sindacati”, un’offerta che sembra cadere nel vuoto, visto che i rapporti del governo con i partner sociali sono ormai a un punto morto. Il lavoro è stato al centro del discorso e rappresenta anche il primo di tre “cantieri” che Macron ha annunciato di voler aprire fin da subito. Ha parlato di “reindustrializzazione” del Paese, di “un’economia più verde che consenta di mantenere i nostri impegni sul clima”: “Andremo verso un nuovo modello produttivo ed ecologico”, ha detto, dandosi “100 giorni” – fino al 14 luglio, festa nazionale – per agire “al servizio della Francia”.

Il secondo cantiere riguarda “la giustizia e l’ordine repubblicano”, con l’impegno ad assumere “oltre 10.000 magistrati” e creare “200 nuove brigate di gendarmeria” destinate alle campagne, lottando contro la delinquenza e in particolare le frodi sociali e fiscali. Nel cantiere giustizia, anche il rafforzamento del “controllo dell’immigrazione illegale” con “una migliore integrazione di coloro che arrivano nel nostro Paese”. Il terzo cantiere è invece quello del progresso “per vivere meglio”: anche la scuola dovrà cambiare e tornare ad essere fra le migliori d’Europa con una miglior remunerazione degli insegnanti e un rilancio dei licei professionali che consentano migliori qualifiche e più efficace inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Menzionato anche il sofferente settore della sanità pubblica, che deve essere “profondamente ricostruito”. Anche qui, una promessa: “Alleggerire entro la fine dell’anno prossimo tutti i servizi di pronto soccorso”.

“Un Macron irreale. Completamente fuori dalla realtà. Si è addossato il furto di due anni di libertà”, è stato il tweet quasi in tempo reale di Jean-Luc Mélenchon, il tribuno della gauche radicale de La France Insoumise. Per il leader comunista Fabien Roussel, “chi non lo ha ascoltato non si è perso niente”. Mentre il portavoce socialista Pierre Jouvet si è limitato a ribadire l’appuntamento in piazza per il primo maggio.

ANSA

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