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Mondiali di Sci e Biathlon: in Francia e Germania la festa è anche azzurra.

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Tre medaglie d’oro dalla neve invernale. Erano state solamente due a Pechino, un anno fa, ma entrambe giunsero dal ghiaccio cinese con le firme di Arianna Fontana e dalla coppia Constantini-Mosaner. L’inno di Mameli ha risuonato per ben tre volte in Europa nel febbraio 2023 tra Francia e Germania, tra Courchevel e Oberhof l’Italia continua a vincere, sia ai mondiali che in coppa del mondo.

Lo sci alpino e il biathlon, due sport che hanno sovrapposto le rispettive rassegne iridate: “Che giri fanno due vite” è la canzone vincitrice del Festival della canzone 2023, Marco Mengoni si è aggiudicato il Leone di Sanremo proprio mentre sulle nevi europee la battaglia riscaldava le piste.

Hanno dovuto vivere due vite separate sicuramente le ragazze del team Italia, obbligate a scollegare la testa dalle lacrime per la perdita della loro amica Elena Fanchini; una notizia che ha sconvolto e immediatamente soppresso ogni celebrazione per la vittoria della medaglia d’oro di Marta Bassino nel Super G femminile. Due vite le ha vissute anche Sofia Goggia, ancora una volta giunta all’appuntamento più importante della stagione con molti dubbi sulla sua condizione fisica, da una parte il brivido del recupero dopo la caduta in allenamento di poco precedente alla partenza per Meribel, dall’altra l’ambizione di confermarsi la migliore in stagione. Non è riuscita nel suo intento questa volta, anzi la medaglia è sfumata, rapidamente con l’inforcata in discesa libera; una gara nella quale l’oro italiano era il più atteso e avrebbe garantito la vittoria nel medagliere all’intera spedizione azzurra, invece il successo se lo aggiudicò Jasmine Flury a vincere il ranking dei medagliati è stata la svizzera.

Eppure pochi giorni dopo in coppa del mondo Sofia è tornata nella sua dimensione e ha vinto, stravinto la discesa di Crans Montana, chiamando con se sul podio anche Federica Brignone al secondo posto. 

Fondendo i due medaglieri dello sci alpino e del biathlon la vincitrice incontrastata è la Norvegia, ma con la straordinaria condizione di Johannes Boe -anzi stupisce che abbia mancato l’en plein di medaglie d’oro- solo pensare di competere per il primo posto nel conto dei titoli era pura fantasia. Ad Oberhof le vittorie norvegesi sono state cinque, tre per la Svezia, due per la Francia, una per i padroni di casa e una, splendida e già storica, per l’Italia nella staffetta femminile che ha consacrato la nuova stella azzurra Samuela Comola. 

Tornando in Francia invece il bottino finale italiano, fermatosi a due titoli, sembra essere positivo sia per i risultati femminili che per i segnali di rinascita dello sci alpino maschile. 

L’apertura con la combinata delle ragazze e la grande sorpresa dell’eliminazione di Shiffrin aveva acceso subito la festa italiana di Federica Brignone proseguita con l’oro della Bassino nel Super G femminile. La regina delle nevi americana, prossima a traguardi storici, non poteva lasciare una rassegna iridata senza titoli e a farne le spese di ciò è proprio la Brignone seconda nello slalom gigante. 

Courchevel/Meribel hanno trasmesso passione ed emozione anche nelle ultime gare, anche negli ultimi due giorni di competizioni tra i bastoncini dello slalom. Prima un’impresa senza senso messa a segno da Laurence St.Germain, una sorta di Leicester delle nevi in grado di sorprendere anche la stessa Shiffrin; e poi il giorno dopo la vittoria di forza, in rimonta, e anche essa a suo modo incredibile per il modo in cui è giunta: Henrikh Kristoffersen dal sedicesimo al primo. Vinatzer chiude la rassegna italiana con il podio che mancava, caricandosi sulle spalle tutto il risultato finale della spedizione maschile, rimasta senza medaglie fino all’ultimo giorno. Ecco che la neve appare come ghiaccio, fredda e quasi come uno specchio riflette un unico colore, quello del cielo e dell’Italia: il nostro Azzurro. 

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